A 54 anni si è spento Mino Raiola, il procuratore dei big del pallone. Considerato il procuratore sportivo più potente del mondo, Mino Raiola era ricoverato da qualche giorno, dopo aver subito lo scorso gennaio un delicato intervento chirurgico polmonare, all’ospedale San Raffaele di Milano. La notizia della sua scomparsa è arrivata direttamente dalla sua famiglia, attraverso i social. Mino Raiola è morto.

Morto Mino Raiola, il procuratore dei big

Nato a Nocera Inferiore il 4 novembre 1967, Mino Raiola aveva dedicato gli ultimi 30 anni al mondo del pallone: già nel 1992 fu l’artefice del doppio trasferimento all’Inter di Dennis Bergkamp e Wim Jonk dall’Ajax. Quando nel 2009 diventa l’artefice del trasferimento dello svedese Zlatan Ibrahinmovic dall’Inter al Barcellona, tutto il mondo conosce i suoi metodi sfrontati nello gestire i campioni e ottenere contratti (e provvigioni) stellari. Tanti i giocatori passati sotto l’ala di Raiola: Mario Balotelli, Paul Pogba, Matthijs de Ligt, Kostas Manolas, Romelu Lukaku Hirbing Lozano, Gianluigi Donnarumma, Marco Verratti, Erling Haaland, solo per citarne alcuni.

Da Nocera all’Olanda

La vita di Mino Raiola però non è sempre stata legata al mondo del pallone. La sua famiglia infatti si trasferì nel 1968 ad Haarlem, in Olanda. Debutta nella squadra locale, prima come calciatore, poi come responsabile giovanile. È il 1987 e Mino inizia la sua carriera imprenditoriale parallela alla passione per il mondo del pallone: divent direttore sportivo dell’Haarlem e fonda la sua prima agenzia di intermediari, la Intermezzo. Poi, successivamente, fonda la più nota Sportman di Montecarlo con cui si aprono le porte del mondo del pallone che conta.

La bufala del suo decesso

Solo pochi giorni fa, il 28 aprile, era stata data la notizia della (falsa) morte di Mino Raiola. L’interessato però smentì prontamente la fake news, che già diverse testate furono costrette a correggere.


Condizioni attuali di salute per quelli che se lo stanno chiedendo: arrabbiato per essere stato ucciso per la seconda volta in 4 mesi. Pare sia anche in grado di resuscitare 

Anche l’ospedale San Raffaele fu obbligato a intervenire sulla vicenda, con il primario dell’Unità Operativa di Rianimazione e Anestesia Alberto Zangrillo, che accusava chi speculava “sulla vita di un uomo che sta combattendo“. Due giorni dopo, il guru dei procuratori si è spento.