La Russia cerca di dare un segnale di forza in risposta alle sanzioni europee e americane sull'economia. La governatrice della Banca centrale (le cui transazioni sono bloccate), Elvira Nabiullina, ha comunicato
una serie di dati che fotografano lo stato di salute dell'economia di Mosca. Su tutti, il pagamento degli eurobond in scadenza nel 2022 e 2042 e lo scenario di stagflazione in cui il Paese è precipitato.
Economia in Russia, risale la quotazione del rublo
Si attendevano risposte circa gli effetti delle sanzioni occidentali alla Russia per l'invasione in Ucraina.
L'economia del Cremlino vacilla ma non crolla e sta cercando di mettere in campo tutte le risorse a disposizione. Ad affermarlo è la governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina.
Il primo passo in tal senso è reso tale dal
pagamento in dollari delle cedole legate agli eurobond in scadenza nel 2022 e 2042 per un totale di 648 milioni. Si temeva che Mosca non sarebbe riuscita a provvedere alla liquidazione, invece il saldo è avvenuto e segue quello di 447 milioni assicurato lo scorso 14 aprile. Per procedere alla transazione, la Banca centrale russa è dovuta ricorrere alle proprie riserve in dollari passando per una banca non sanzionata. Il risultato vede il Cremlino scongiurare momentaneamente l'ipotesi default.
Per quanto concerne l'economia la situazione è più complessa e infelice.
La Russia sta attraversando un periodo di stagflazione, ossia un calo del Pil (stimato intorno al 9%) e contemporaneamente una fase inflazionistica pari al 20% entro fine anno. Nabiullina ha comunicato che il governo è al lavoro per introdurre una serie di "aggiustamenti strutturali" i cui effetti però potranno vedersi solo nel 2024. L'obiettivo, dunque, è mitigare quanto più l'impatto della crisi nel prossimo biennio.
Intanto cresce il valore monetario del rublo che porta il tasso d'interesse al 14%, dopo che era stato raddoppiato al 20% con lo scoppio della guerra in Ucraina. Rimane inoltre sul tavolo l'ipotesi di attingere alle riserve aurifere, sbloccando tutti i beni momentaneamente congelati all'estero. Se consideriamo inoltre gli introiti derivanti dall'esportazione di gas, la Russia può tirare tranquillamente un sospiro di sollievo.