La Russia cerca di dare un segnale di forza in risposta alle sanzioni europee e americane sull’economia. La governatrice della Banca centrale (le cui transazioni sono bloccate), Elvira Nabiullina, ha comunicato una serie di dati che fotografano lo stato di salute dell’economia di Mosca. Su tutti, il pagamento degli eurobond in scadenza nel 2022 e 2042 e lo scenario di stagflazione in cui il Paese è precipitato.
Russia, cala il rischio default ma è in stagflazione: Pil a -10% e inflazione al 23% https://t.co/N9aiQfHDth
— Sky tg24 (@SkyTG24) April 30, 2022
Economia in Russia, risale la quotazione del rublo
Si attendevano risposte circa gli effetti delle sanzioni occidentali alla Russia per l’invasione in Ucraina. L’economia del Cremlino vacilla ma non crolla e sta cercando di mettere in campo tutte le risorse a disposizione. Ad affermarlo è la governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina.
Il primo passo in tal senso è reso tale dal pagamento in dollari delle cedole legate agli eurobond in scadenza nel 2022 e 2042 per un totale di 648 milioni. Si temeva che Mosca non sarebbe riuscita a provvedere alla liquidazione, invece il saldo è avvenuto e segue quello di 447 milioni assicurato lo scorso 14 aprile. Per procedere alla transazione, la Banca centrale russa è dovuta ricorrere alle proprie riserve in dollari passando per una banca non sanzionata. Il risultato vede il Cremlino scongiurare momentaneamente l’ipotesi default.
Per quanto concerne l’economia la situazione è più complessa e infelice. La Russia sta attraversando un periodo di stagflazione, ossia un calo del Pil (stimato intorno al 9%) e contemporaneamente una fase inflazionistica pari al 20% entro fine anno. Nabiullina ha comunicato che il governo è al lavoro per introdurre una serie di “aggiustamenti strutturali” i cui effetti però potranno vedersi solo nel 2024. L’obiettivo, dunque, è mitigare quanto più l’impatto della crisi nel prossimo biennio.