“Il rischio di chiudere completamente qualsiasi dialogo con i russi è altissimo”. Queste le parole che fanno preoccupare l’Occidente pronunciate dal presidente ucraino Zelensky durante un’intervista con i media polacchi. Secondo Zelensky è necessario un incontro personale con Vladimir Putin, “l’uomo che decide tutto in Russia. Se c’è una sola possibilità, dovremmo parlare”.

Nonostante “Dopo Bucha e Mariupol, le persone vogliono solo ucciderli (i russi) ndr. E quando c’è un tale atteggiamento, è difficile parlare di qualsiasi cosa” secondo il leader ucraino c’è uno spiraglio di diplomazia, ma è necessario è che a incontrarsi siano i presidenti in persona, le uniche persone che potrebbero risolvere davvero questo conflitto.

Le parole del ministro degli esteri russo

Nel frattempo da Mosca parla di nuovo Lavrov, il ministro degli esteri russo. Parla di questioni importanti. “Noi non ci consideriamo in guerra con la Nato, ma purtroppo la Nato, sembra, si considera in guerra con la Russia”. Ha proseguito.

“I leader della Nato e dell’Unione europea, molti dei quali in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Polonia, Francia, Germania e, naturalmente, il capo della diplomazia dell’Unione europea Josep Borrell, dicono senza mezzi termini, pubblicamente e costantemente: ’Putin deve fallire, la Russia deve essere sconfitta’. Quando usi questa terminologia, credo che pensi di essere in guerra con la persona che vuoi che venga sconfitta”.

Lavrov ha continuato. “Non è la Russia a giocare con le parole ’guerra nucleare'”, ma è stato Zelensky a dire a gennaio che “l’Ucraina ha commesso un errore quando ha rinunciato al suo status nucleare. E poi ha detto che l’Ucraina dovrebbe pensare all’acquisizione di armi nucleari”.

Nel frattempo il conflitto infiamma nel sud-est del Paese, dove caldissimo è il fronte di Mariupol, dove risiede l’acciaieria Azovstal. Secondo il sindaco Vadym Boychenko: “Prima di bombardare l’ospedale, il numero dei feriti era di 170, ora oltre 600. Le forze russe hanno ucciso più di 20.000 persone”.