Boris Becker, ex campione di tennis, è stato condannato a due anni e mezzo di prigione. Il reato del tennista tedesco è quello di bancarotta fraudolenta.

Boris Becker condannato a due anni e mezzo di carcere

All’inizio del mese Becker era stato giudicato colpevole di quattro dei ventiquattro reati a lui contestati, dalla Southwark Crown Court, nel processo per fallimento dichiarato cinque anni fa.

Questo fallimento deriva da un prestito ottenuto da una banca privata, che ammontava a 4,6 milioni di euro, che si univano all’1,6 milioni ottenuto in prestito da un uomo d’affari inglese nell’anno seguente.

Boris Becker avrebbe riferito in tribunale che i suoi 50 milioni guadagnati durante la sua carriera siano stati “divorati” da un costosissimo divorzio. Becker è salito agli onori della cronaca nel 1985, quando a soli 17 anni riuscì a vincere lo Slam a Wimbledon, il torneo tennistico più prestigioso del mondo, riuscendo a diventare inoltre il primo giocatore non testa di serie a trionfare nel torneo londinese.

Becker è stato ritenuto colpevole per aver nascosto milioni di sterline, e altri beni come i due trofei di Wimbledon, per non pagare i debiti accumulati. Debiti che si aggirano intorno ai 60 milioni di euro, causati da una vita che negli anni si è mantenuta ad alti tenori, comprendendo anche due divorzi.

Il tedesco era già stato condannato una volta, nel 2002, per aver evaso le tasse in Germania. Si è presentato al Southwark Crown Court di Londra accompagnato dalla sua nuova compagna, Lilian de Carvalho Monteiro, che ha voluto assistere alla sua detenzione.

Le parole del legale di Boris Becker

Il suo avvocato, in aula, lo ha così difeso sulle accuse di bancarotta fraudolenta:

“Becker non ha letteralmente nulla, è caduto in disgrazia. Questi procedimenti hanno distrutto la sua carriera e messo fine a qualsiasi prospettiva. La sua reputazione è a brandelli e dovrà fare affidamento sugli altri”.