Diversi casi di favoritismo scuotono l’Università di Genova. ll Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo ligure ha raccolto atti nei confronti di sette docenti dell’ateneo. Secondo le prime informazioni, sarebbero indagati per i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio in relazione allo svolgimento di selezioni pubbliche per l’assegnazione di docenze e assegni di ricerca presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo genovese.

Le procedure di selezione sotto esame degli inquirenti riguardano le cattedre in Diritto Tributario, Diritto Costituzionale, Istituzioni di Diritto Pubblico.

Cattedre facili all’Università di Genova, chi sono gli indagati

L’indagine della guardia di finanza era partita dopo l’annullamento del Tar, su ricorso di una candidata esclusa, di un concorso da ricercatore in diritto tributario. Successivamente emerse che il vincitore della cattedra era il figlio dei uno dei docenti oggi indagati. Bandi semplificati e commissioni accomodanti dietro la macchinazione per ottenere un risultato positivo. Sono in tutto 12 le persone indagate dalla procura di Genova (di cui 7 docenti) e almeno 11 gli episodi contestati.

La lista dei docenti dell’Università di Genova comprende Lara Trucco, prorettrice agli Affari Generali e Legali e professoressa ordinaria di Diritto costituzionale, Pasquale Costanzo, professore emerito di Diritto costituzionale, Riccardo Ferrante, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno, Daniele Granara, avvocato e professore associato di Diritto costituzionale, Patrizia Magarò, professoressa associata di Diritto pubblico comparato, Patrizia Vipiana, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico e Vincenzo Sciarabba, professore associato di Diritto costituzionale.

Per sei di loro il sostituto procuratore Francesco Cardona ha chiesto l’interdizione dai pubblici uffici e intanto il gip ha fissato l’interrogatorio al prossimo 9 maggio. Intervistato dai giornalisti locali, il rettore dell’ateneo Federico Delfino ha chiosato:

Prendo atto dei decreti e degli ordini di esibizione atti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova e desidero, innanzitutto, sottolineare che la giustizia va rispettata e deve fare il suo corso“.