Ancora una volta il Mondiale di Rugby del 2023 non vedrà la Spagna tra le partecipanti al torneo. La nazionale iberica è stata penalizzata per aver fatto scendere in campo un suo tesserato provvisto di passaporto falso. Il giocatore posto sotto analisi dal World Rugby, l’organismo mondiale regola il rugby a 15 e a 7, è Gavin Van den Berg che a quanto pare non poteva indossare la divisa della Spagna.
Il pilone dell’Alcobendas, difatti, è nato in Sudafrica nonostante militi nella prima divisione spagnola; inizialmente si riteneva potesse essere eleggibile per residenza ma in realtà Van den Berg aveva trascorso più di 60 giorni in Sudafrica, a causa della pandemia.
Al suo rientro, lo “spagnolo” aveva presentato una copia del suo passaporto dichiarando di aver perso l’originale. Alla fine, tuttavia, si era scoperto che il sigillo doganale era stato modificato: da lì il caso che ha portato all’esclusione della Spagna.
#FERugby | Comunicado oficial: World Rugby decide que Van den Berg no era elegible para jugar con España. https://t.co/QzYQ3yfhc4
— España Rugby (@ferugby) April 28, 2022
La posizione della Spagna dopo l’esclusione dai Mondiali di Rugby
Dura la risposta della nazionale spagnola di rugby che si è scagliata contro il suo stesso giocatore. In un comunicato rilasciato poco dopo aver appreso la notizia dell’esclusione dai Mondiali del 2023, la Spagna ha dichiarato:
“Dal momento che questa durissima sanzione si produce come conseguenza di una presunta falsificazione del passaporto del suddetto giocatore. La FER prosegue con il procedimento disciplinare straordinario iniziato a suo tempo e a breve convocherà una conferenza stampa per offrire tutte le spiegazioni che saranno richieste.”
Insomma, si attendono sviluppi in merito ma intanto ricordiamo che già nel 2019 sempre la Spagna era stata esclusa sempre per la stessa ragione.
Al posto dei Leones ci sarà la Romania che aveva aperto un ricorso alla federazione internazionale mentre il Portogallo potrà giocarsi una chance nel girone di qualificazione previsto a novembre. Il “leone” perde il pelo ma non il vizio.