La Commissione Affari Sociali alla Camera approva l’emendamento che posticipa al 30 giugno il regime di tutela per i lavoratori fragili. In esso sono contenuti il diritto allo smart working e, nel caso in cui non sia possibile lavorare da remoto, l’equiparazione al ricovero ospedaliero. L’emendamento era stato presentato in origine al Dl 24/2022, il decreto legge “Riaperture Covid”. Prorogato inoltre il diritto allo smart working anche per i genitori di figli con fragilità, insieme alle modalità di comunicazione semplificata per lo smart working di tutti i lavoratori del settore privato, con scadenza al 31 agosto.
Ok in Commissione @Montecitorio a un emendamento che ho fortemente voluto e sostenuto, la proroga fino al 30 giugno dello smart working per i lavoratori fragili. Proroga prevista anche per i genitori di figli con fragilità. Un provvedimento doveroso che tutela salute e dignità
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) April 28, 2022
Come funziona la proroga dello smart working semplificato
In breve, il datore di lavoro deve comunicare tramite il portale del ministero del Lavoro i nominativi dei lavoratori che usufruiscono dello smart working semplificato. Oltre all’identificativo serve indicare il periodo in cui si applica il regime di lavoro da remoto. Decade dunque l’obbligo di inviare i singoli accordi individuali. Grazie all’ultima proroga, la scadenza slitta dal 30 giugno al 31 agosto 2022 e coinvolge tutti i lavoratori del settore privato.
Passa anche l’emendamento relativo al protocollo regolatore per le relazioni dei familiari di pazienti affetti da Covid 19 presso le strutture sanitarie. Ora è possibile ricevere informazioni puntuali e quotidiane sulla salute del proprio familiare ed effettuare visite secondo regole prestabilite in ambienti dedicati e sicuri.
Soddisfatta dell’esito positivo la parlamentare del M5S Vittoria Casa, impegnata nella Commissione:
“Non era accettabile escludere i lavoratori fragili della scuola negando loro la possibilità di usufruire del lavoro agile: a pandemia ancora in corso, i rischi per la salute potevano essere seri. Eppure trovare le risorse necessarie a proteggerli ha richiesto uno sforzo straordinario“.
“Senza la proroga i lavoratori avrebbero patito un’ingiusta discriminazione rimanendo esposti a un virus per il quale sono ancora vulnerabili. Un risultato importante frutto della nostra iniziativa parlamentare e del serio lavoro da parte dei responsabili ministeriali”.