I Carabinieri del comando provinciale di Catania hanno denunciato 389 persone che percepivano irregolarmente il Reddito di Cittadinanza, grazie ad una collaborazione con l’Inps. Tra questi sono ben 191 le persone con precedenti penali, e alcuni di questi erano stati indagati per reati di mafia.

L’accusa per gli indagati è quella di aver ottenuto indebitamente il sussidio a partire dal 2020, sfruttando dichiarazioni false e omissioni. Questa truffa ai danni dello Stato ha un valore economico stimato di 3 milioni di euro.

Le irregolarità sul reddito di cittadinanza

Una delle irregolarità più frequenti è quella di dichiarare di essere l’unico componente in un nucleo familiare, in modo che si possa percepire il reddito di cittadinanza, nonostante la convivenza con una o più persone aventi un posto di lavoro. Questi casi sono tanti, come ad esempio quello di una famiglia di quattro persone che, singolarmente, hanno presentato tutti richiesta per ricevere il reddito di cittadinanza. Questa famiglia, tra il 2020 e il 2022, avrebbe ottenuto sussidi per un totale di quasi 19mila euro.

Molti altri avevano invece residenze false, tra cui moltissimi stranieri, in case nelle quali non avevano mai soggiornato. Ad amplificare la beffa, alcune persone avevano inserito come indirizzo della propria abitazione esercizi commerciali, cavalcavia, aree di campagna disabitate, e persino l’indirizzo delle carceri nelle quali alcuni di loro erano stati rinchiusi.

Le indagini dei Carabinieri di Catania sono state svolte per mesi, dall’ottobre 2021 fino al marzo 2022. Sono ben 862 le persone interessate dalle indagini, per la maggior parte residenti nel quartiere catanese di Librino.

Tra le tante persone che ricevevano irregolarmente il reddito di cittadinanza erano presenti anche persone sottoposte agli arresti domiciliari, così come tanti lavoratori in nero, quasi tutti impiegati nel mondo dell’edilizia.