Via le mascherine dal 1 maggio. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza sull’uso delle mascherine. Sul provvedimento si è espresso Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Via le mascherine
“Il virus non ha un calendario sottomano -ha affermato Sileri-. Ovviamente avevamo anticipato che, a seconda dei dati, sarebbe stata presa una decisione compatibile ai rischi. Viene mantenuta la mascherina al chiuso in alcuni luoghi ad alto rischio di contagio come i treni, per quanto riguarda i luoghi di lavoro ci sono protocolli che potranno essere decisi dalle aziende. Così come la progressiva rimozione dell’obbligo di Green pass serve un periodo di transizione. Poi si abbandonerà anche la mascherina, portandola però sempre in tasca perchè può essere utile. Se ad esempio devo andare in un luogo dove so che c’è alto rischio di contagio la mascherina me la metto anche se non c’è l’obbligo. Poi è chiaro, quando il virus non circolerà più la butteremo nel secchio”.
Permane l’obbligo su treni, bus, nelle scuole, nei cinema e teatri ed in altre categorie dove si tendono a creare “assembramenti”
“Chi ha guidato questa regola per poter tenere o rimuovere la mascherina è stata la Scienza -ha spiegato Sileri-. La Scienza ci ha indicato quali sono le situazioni più a rischio. Se dovessimo incontrarci al supermercato sarebbe un breve contatto. Le permanenze su un mezzo pubblico, oppure al cinema o teatro sono invece più lunghe. Poichè la precauzione vince su tutto, meglio evitare di fare passi indietro così come è avvenuto in questi mesi dove non è stato fatto alcun passo indietro”.
La fondazione Gimbe sottolinea flop vaccinazioni quarta dose
“Credo -ha commentato Sileri-. che ciò che sottolinea la fondazione gimbe è il calo di vaccinazione avvenute nelle ultime settimane e ciò che non ha funzionato è che, nel momento in cui tu togli il green pass, molti che si erano vaccinati solo per avere il green pass non si sono protetti con la quarta dose anche se ne avevano bisogno. Bisogna dare questo messaggio. Bisogna far capire che la quarta dose serve per determinati soggetti, così come serve la terza dose per chi ancora non l’ha fatta. Tutto ciò è aggravato dal fatto che oggi si parla poco di coronavirus, in quanto c’è la guerra, ma il virus continua a circolare e le persone continuano ad andare in ospedale”.