Raoul Bova, intramontabile sex symbol nei panni di Don Matteo
Il suo futuro si chiama Don Matteo: affronterà la difficile sfida di confrontarsi con un personaggio amatissimo dal pubblico televisivo, Terence Hill.
Il suo passato era in piscina, è stato una giovane promessa del nuoto e ha vinto diverse competizioni:
A 15 anni, vinse il campionato italiano giovanile nei 100 metri dorso e, superati i 50, il fisico non l’ha abbandonato: alto 1 metro e 81 per un peso forma di circa 80 chili, non ha tatuaggi ed è considerato uno dei sex symbol del cinema e della tv italiana.
Raoul Bova, sex symbol: esordi e la carriera
Raoul Bova è nato a Roma il 14 agosto del 1971.
Ha esordito nel cinema giovanissimo, ha recitato in film, commedie teatrali, serie tv in Italia e all’estero.
Il suo primo ruolo da protagonista è nel film Un piccolo grande amore di Carlo Vanzina nel 1993.
Nel 2010 è stato nominato Goodwill Ambassador della Fao. Da sempre impegnato nel sociale, in piena pandemia, per la Giornata mondiale della Croce rossa, ha accompagnato in Lombardia il presidente nazionale Francesco Rocca, di cui è amico, per far visita alle zone più colpite dal coronavirus.
Gli anni 90 lo hanno visto spesso impegnato sul set: dal cult poliziesco Palermo-Milano solo andata (1996) alla fiction La piovra 7, in cui interpreta il ruolo del vice commissario Breda, al ruolo del capitano dei carabinieri Roberto Di Stefano, detto Ultimo, nell’omonima miniserie tv del 1998. Agli inizi degli anni Duemila ha interpretato San Francesco per Mediaset, con la regia di Michele Soavi. Un ruolo, dirà, che “ha rappresentato la scoperta di interrogativi sulla fede. San Francesco è arrivato nella mia vita e non mi ha più abbandonato”.
In quegli anni ha iniziato anche a lavorare in alcune produzioni Usa: nel 2002 è in un film di Sylvester Stallone: Avenging Angelo, nel 2004 è stato co-protagonista in Alien vs Predator. Nel gennaio 2008 ha recitato nel film campione d’incassi Scusa ma ti chiamo amore e del seguito Scusa ma ti voglio sposare. Nello stesso anno ha partecipato al film Baaria, diretto da Tornatore.
Nel 2011 è stato un neuropsichiatra infantile che deve ridare l’esame di maturità nel film campione di incassi Immaturi, di Paolo Genovese e nel sequel Immaturi il viaggio.
Nel 2014 Bova è tornato in tv come protagonista del film Angeli – Una storia d’amore, con Vanessa Incontrada; e ancora con Luca Argentero nella pellicola Fratelli unici e, con Paola Cortellesi e Marco Bocci, in Scusate se esisto.