Dario Franceschini ed Edith Gabrielli hanno presentato il futuro di Palazzo Venezia a Roma.
È realtà il nuovo progetto di allestimento di uno dei luoghi culturali più celebri al mondo: Palazzo Venezia.
Nella mattinata del 28 aprile 2022 la direttrice dell’Istituto VIVE Edith Gabrielli e il Ministro della Cultura Dario Franceschini hanno presentato alla stampa le idee e i risultati già raggiunti in merito alla nuova vita del Palazzo e della zona circostante. La conferenza stampa si è tenuta nella sala regia, dove il Papa riceveva i suoi ospiti, ovvero nell’ala di rappresentanza del palazzo, eretta in epoca rinascimentale e rivolta su piazza Venezia e via del Plebiscito. L’ala comprende l’Appartamento di papa Paolo II Barbo, con la Sala delle Fatiche di Ercole, ornata con affreschi del XV secolo, e le tre monumentali Sale del Mappamondo, delle Battaglie e Regia.
Palazzo Venezia, spesso tristemente ricordato per la dichiarazione di guerra dal balcone con cui Mussolini fece entrare l’Italia in guerra nel 1940, è invece uno dei luoghi più belli e ricchi di storia al mondo. Tra i siti museali più visitati in Italia, anche secondo la curatrice del progetto Edith Gabrielli è “un luogo che regala un’esperienza culturale completa”. Alla sua nuova vita sta lavorando un team straordinario: oltre alla Gabrielli come curatrice museologica, il noto architetto Michele De Lucchi si sta occupando della cura museografica del sito. Dal 1° aprile ad oggi, ovvero dal termine dello stato d’emergenza, sono stati oltre 395mila i visitatori di Vittoriano e Palazzo Venezia e, tra questi, oltre 40mila hanno potuto usufruire delle visite guidate e dei servizi educativi inclusi nel biglietto.
Le parole dell’architetto De Lucchi
“Il vero compito del progetto di allestimento è dare voce alle opere. Cosa significa? Significa lasciar agire la capacità che le opere hanno di sedurre le persone. In questo caso stiamo portando avanti un incontro tra competenza e talento. E stiamo facendo lavorare le mani, così vicine al cervello. Perché, sapete, gli oggetti fanno bene al cervello. E in questo progetto, il mio compito è combinare questa straordinaria architettura con gli oggetti e la loro capacità di seduzione.”
Il lavoro del team di Edith Gabrielli, direttrice del VIVE
“A poco più di un anno dalla sua piena operatività, che risale al dicembre 2020, l’istituto Vittoriano e Palazzo Venezia non soltanto ha imboccato la propria strada, ma sta anche iniziando a produrre i risultati attesi. I numeri parlano chiaro: finito lo stato di emergenza, il pubblico ha riscoperto l’uno e l’altro sito. Palazzo Venezia, in particolare, grazie a questa nuova dimensione museologica e museografica, sensibile alla propria vocazione originaria e perciò ai settori delle arti applicate e del Fatto-in-Italia, si propone di allargare ulteriormente l’offerta del panorama museale capitolino”.
La Gabrielli ha anche parlato dello sforzo comunicativo realizzato dal team. Uno sforzo teso ad intercettare il pubblico, lavorando molto sull’immagine, realizzando un nuovo sito web, dotandosi di un Ufficio Stampa e di tanti strumenti comunicativi aggiornati. Ma il lavoro di intercettazione del pubblico non si è svolto solo online. Infatti, il ruolo delle persone è rimasto centrale, dando al fattore umano un peso importante con l’introduzione di educatori museali professionisti, guide abilitate, traduzioni dei materiali in tante lingue (anche in LIS).
Tra le novità annunciate anche lo spostamento della Biblioteca di Archeologia e della Storia dell’Arte presso una nuova sede alle pendici del Quirinale. Finalmente, nuovo spazio alla cultura e tanta voglia di far dei musei romani luoghi di incontri culturali costanti. E’ stato così presentato un ciclo di conferenze realizzate da tantissime personalità del mondo della cultura, da Ernesto assente a Silvia Ginzburg. Inoltre, si è dato spazio alla fondamentale ricerca scientifica, “con un piccolo esercito di studiosi da tutta Italia che sta facendo ricerca sulle migliaia di opere d’arte presenti nel palazzo, soprattutto nei depositi”.
Per Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, si tratta di “un grande progetto italiano”
Franceschini ha raccontato la sua ammirazione per questo progetto raccontando un aneddoto interessante sul Palazzo. ”Durante le mie prime visite da Ministro, sono venuto a visitare il Palazzo – con un occhio da Ministro e uno da turista – e la prima cosa di cui mi accorsi entrando è che tutti i pavimenti erano ricoperti di moquette. Ne chiesi il perché, estorcendo con fatica la risposta per cui la moquette serviva a coprire i fasci littori presenti sul pavimento. La storia di Palazzo Venezia è stata un po’ messa da parte proprio perchè la storia del fascismo si è sovrapposta ad una storia più antica, quella di un Palazzo ricco di collezioni storiche meravigliose. Da lì partì l’idea del riscatto del palazzo e sono state pensate tante idee: una tra queste il collegamento anche fisico con il Vittoriano e lo spostamento della Biblioteca nella sede più idonea di San Felice.” “Roma ha belle mostre ma non ha un livello di esposizioni che possa equivalere alle altre capitali europee..ma qui siamo in una zona dove ci sono tantissimi luoghi di interesse, da rivalutare”.
E sulla riqualificazione a livello comunale sostiene ”al progetto si aggiungono cose che non dipendono da noi..ad esempio Piazza Venezia non dovrebbe, a mio parere, restare per sempre un’aiuola spartitraffico, va riqualificata. Stiamo facendo un accordo col Comune di Roma per riqualificare questa città”
Partiranno poi una serie di Conferenze di arte, architettura, storia e musica al Vittoriano e Palazzo Venezia, per la serie “Al centro di Roma”.
L’istituto VIVE propone un fitto programma di incontri con eminenti studiosi, che animeranno quattro cicli di conferenze tra arte, architettura, storia e musica, al fine di ampliare sempre di più la propria offerta per il pubblico e rendere i propri siti luoghi costanti di incontro culturale. Di seguito i loro temi:
- Messi in luce. Dipinti e sculture di Palazzo Venezia a cura di Silvia Ginzburg, ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Università di Roma Tre.
- Energie visive tra corpi e spazi museali, a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, Sapienza, Università di Roma.
- Storie di Roma, storie d’Italia, a cura di Francesco Benigno, ordinario di Storia Moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa.
- Sette album per raccontare un secolo, a cura di Ernesto Assante, giornalista e critico musicale.
Il calendario completo delle attività è disponibile al sito ufficiale www.vive.beniculturali.it.