Pallacanestro Eurolega Real Casa Final Four sul 3-0
Seconda e terza gara hanno visto una netta supremazia blanca: i gialloblù di Tel Aviv sono troppo acerbi
Il Real Madrid è la prima squadra capace di chiudere la serie dei quarti di finale di Coppa dei Campioni.
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Che il Maccabì Tel Aviv avesse mostrato segni di crescita, nel rimontare le posizioni, nella parte cruciale della stagione regolare, ciò risulta innegabile. Ma che fosse, altrettanto, un cantiere a cielo aperto di esperimenti di crescita, di un gruppo acerbo, probabilmente ne era convinto anche il suo allenatore capo.
Già al 10’ il Maccabì sentiva il profumo della débacle
A Madrid gara-2 non è mai stata in discussione. E il 95-66 finale parla, al di là di ogni statistica. Il confronto già al 10’ parlava del Real avanti di 9 lunghezze. Ma quello che destava la sorpresa è stata l’inconsistenza difensiva del Maccabi. 35-26 già faceva comprendere l’andazzo.
La formazione di Pablo Lasa ha difeso alla morte, lasciando rari spazi. Non erano sufficienti le pur duttili rotazioni provate dalla panchina gialloblù. All’intervallo lungo i blancos sono avanti in misura siderale: 56-37 con una media per frazione giocata di 28 punti segnati.
In ottica offensiva bene Llull, come era atteso alla vigilia, ottimo Poirier e benone Yabusele, 16 punti a testa.
Sul fronte Maccabì poco Nunally (5), normali Zizic e Williams, 8 punti ciascuno, come Wilbekin, sorvegliato a vista, dopo gara-1, dai difensori madridisti.
Il terzo quarto segnava il parziale di 18-11 per il Real che stabiliva un definitivo 74-48 al 30’.
Alla fine solo il quarto periodo, 21-18, assomigliava a qualcosa di conteso. Il 95-66 della sirena era una liberazione, per il Maccabì, che partiva speranzoso di prolungare la serie davanti al proprio pubblico.
Una pia illusione: quella di prolungare la serie…
Il primo periodo racconta di una voglia matta del Maccabì di giocarsela fino alla fine. Con tenacia, orgoglio, ma anche consapevoli della forza della squadra di Coach Laso. 22-25 al 10’, al 20’ 41-51. E iniziano le crepe, in difesa, e a rimbalzo, dall’11’ al 20’.
Il terzo parziale parla di 20-22 per il Real Madrid. Che nel totale vuol dire 61-73. La serie finisce qui. Il 15-14 dal 31’ al 40’ è utile soltanto a portare in archivio una serie contestata soltanto nel primo incontro, terminato, a Madrid, 84-74.
Conclusioni dopo il quarto di finale
Il Real Madrid dimostra che l’ultimo mese e mezzo della regular season sia solo un brutto ricordo. Quando cioè il secondo posto dietro al Barcellona era diventata addirittura la quarta posizione appresso a Milano e Olympiacos Pireo.
Per il Maccabì c’è tanto da lavorare perché emerge, un dato, dalla terza partita contro i forti cestisti spagnoli. Che se Nunally, per orgoglio rispetto a gara-2, segna 17 punti, e Wilbekin va a referto con 22, il resto della squadra è tanta volontà e gioventù. Lontana, dagli attuali standard europei di livello assoluto.
Il tabellino del 2-0 di Madrid
Real Madrid: Llull 17, Fernandez 3, Yabusele 16, Poirier 16, Tavares 6, Randolph 6, Causeur 6, Hanga 9, Williams-Goss 8, Abalde 6, Nunez 2.
Maccabì Tel Aviv: Nunally 5, Wilbekin 8, Zizic 8, Williams 8, Thomas 7, Evans 9, Di Bartolomeo 6, Caloiaro 2, Ziv 2, Sorkin 2, Cohen 3, Reynolds 6.
Il tabellino di Tel Aviv: il 3-0 del Real Madrid
Maccabì: Nunally 17, Wilbekin 22, Zizic 10, Reynolds 9, Williams 8, Caloiaro 4, Di Bartolomeo 2, Evans 2, Sorkin 2, Thomas.
Real: Llull 18, Poirier 14, Yabusele 16, Hanga 8, Tavares 9, Causeur 4, Fernandez 3, Abalde 6, Williams-Goss 9, Randolph.
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Photo Credits: Pagina Facebook Real Madrid Basket (nell’immagine Llull, bandiera dei blancos).