Somministrazione vaccini covid: Gimbe denuncia il flop. Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 20-26 aprile 2022, rispetto alla precedente, un aumento dei nuovi casi (433.321 vs 353.193) e dei decessi (1.034 vs 861) . La Fondazione evidenzia anche la crescita dei casi attualmente positivi, le persone in isolamento domiciliare  e i ricoveri con sintomi , mentre si confermano in leggero calo le terapie intensive.

Somministrazione vaccini covid: Gimbe denuncia il flop

«Dopo il netto calo della scorsa settimana – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – tornano a salire i nuovi casi settimanali (+22,7%), che si attestano a quota 433 mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 62 mila casi, a fronte di una risalita dei tamponi totali dell’11,7%»

Calano i posti occupati in terapia intensiva

«Sul fronte degli ospedali – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – il numero dei posti letto occupati da pazienti covid cala ancora in terapia intensiva (-3,1%), mentre la discesa si arresta in area medica (+1,1%)». Nel merito si osserva che  in area critica, dopo una lieve risalita all’inizio del mese, al 26 aprile si registrano 409 posti letto occupati; in area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 8.234 il 12 marzo, i posti letto Covid hanno raggiunto quota 10.328 il 26 aprile”

Flop vaccinazioni

«Il clamoroso flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse – torna a commentare il Presidente Cartabellotta – deve far riflettere le Istituzioni, in particolare considerata l’ulteriore estensione della platea ad altri 4,2 milioni di persone tra le quali arrancano le somministrazioni. Innanzitutto serve un’incisiva campagna d’informazione sia per sensibilizzare la popolazione a rischio di malattia grave sull’efficacia del secondo richiamo, sia per contrastare il generale senso di “stanchezza” nei confronti della campagna vaccinale.” 

Somministrazione vaccini covid: l’informazione non basta

Ma l’informazione da sola non basta, sottolinea il Presidente di Gimbe, che spesso ci mette la faccia a livello mediatico, ma che in questo caso “deve essere integrata con strategie di chiamata attiva, visto che le ASL dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea”.