“Il comandante della 36esima brigata marina Sergiy Volyna dice che adesso a Mariupol è quasi esaurita l’acqua, ci sono più di 600 militari feriti con diverse gravità delle ferite. Ci sono anche civili che vogliono essere liberi, vogliono vivere e chiedono corridoi umanitari come sempre”, così Iryna Guley, giornalista corrispondente dall’Ucraina per Cusano Italia TV.
Iryna Guley: “Kherson è una città ucraina”
Sul referendum che la Russia avrebbe voluto organizzare oggi a un Kherson per giustificare la sua occupazione, Guley spiega che “c’era un ultimatum del nostro presidente. Se i russi avessero osato organizzare un referendum come avevano pianificato, l’Ucraina sarebbe uscita dai negoziati. Oggi quindi i russi non hanno organizzato questo pseudo referendum. Dicono che forse lo organizzeranno a maggio ma vogliono anche organizzare altri due referendum. A Donetsk e Lugansk per annettere questi territori alla Russia. Vogliono fare questi passi avanti di ‘democrazia’. Kherson ha fatto vedere che è una città ucraina, ci sono gli ucraini lì che possono proteggersi anche a mani nude. Sono usciti fuori in strada però i russi non vogliono vedere queste proteste come non vogliono vederle neanche in Russia”. E mentre a Kherson si protestava, a Kiev le persone hanno manifestato per i civili ancora intrappolati a Mariupol, la città ucraina assediata.
Bombardamenti russi abbattono gli ospedali nel Lugansk
Oltre a Mariupol, oggi in Ucraina, e in particolare “nella regione di Lugansk, è stato bombardato un ospedale. Il sindaco ha sottolineato che i russi sapevano che dentro c’erano i feriti e lo scopo era proprio distruggere quelli che c’erano dentro. Pazienti e medici. Hanno bombardato un ospedale in attività che da oggi non funzionerà più. I russi dicono che distruggono solo gli obiettivi militari ma tra quelli ci sono tanti ospedali, tante scuole e case di civili” ha concluso Iryna Guley durante il TG delle 19.30 su Cusano Italia TV.
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