Un nuovo personaggio compare sulla scena delle dichiarazioni internazionali. Il suo nome è Nikolaj Patrushev, consigliere della Sicurezza di Putin, le cui parole rilasciate al quotidiano filogovernativo “Gazzetta Russa” sono state riprese e pubblicate in parte da Repubblica:
“In questi anni nell’Europa dell’est si è cercato di costringere la Russia ad abdicare la propria sovranità, autocoscienza, cultura, politica estera e interna. In particolare gli USA, nel tentativo di sopprimere la Russia, hanno fatto pressione su Kiev. Hanno deciso di creare un polo opposto al nostro Paese, scegliendo cinicamente l’Ucraina, cercando di dividere un popolo essenzialmente unico“.
La Russia è interessata a completare l’operazione speciale in Ucraina in tempi veloci. Lo ha detto il segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione, generale Nikolai Patrushev, secondo quanto riporta Interfax. Tocca capire cosa si intende per “completare” #Ukraine
— Giovanni Rodriquez (@GiovaQuez) April 26, 2022
Il consigliere di Putin sull’Ucraina: “Verrà smembrata”
Oltre a puntare il dito contro gli USA, il consigliere Patrushev si scagli anche contro l’Europa:
“Un tempo il fascismo di Hitler cercò di distruggere l’intera popolazione russa e oggi i suoi seguaci cercano in modo blasfemo di farlo con le mani degli slavi. La Russia non permetterà che ciò accada. Non trovando espedienti per attirare l’Ucraina dalla sua parte, Washington ha fatto credere al popolo ucraino di essere speciale, demolendo l’ideologia di tutto ciò che rappresenta la Russia. Mentre gli altri Paesi stanno a guardare, la Russia non solo ha osato ma ha anche dichiarato pubblicamente che non avrebbe giocato secondo le regole imposte. Se esiste qualcosa unisce i popoli in Ucraina al momento, quella è la paura delle atrocità dei battaglioni nazionalisti. Pertanto il risultato della politica dell’Occidente e del regime di Kiev da esso controllato, non può che essere la disintegrazione dell’Ucraina in più Stati“.
“La Russia ha scelto di tutelare la propria sovranità e la memoria storica. Gli europei hanno fatto una scelta diversa, adottando i cosiddetti valori liberali. In realtà hanno promosso il privato sul pubblico, l’individualismo che opprime l’amore per la Patria. Con una tale dottrina l’Europa non ha futuro. Sarà costretta a imparare di nuovo le lezioni non apprese“.
Infine un passaggio di puro stampo lessicale, dove tornano termini in disuso come “denazificare”:
“L’operazione militare speciale in Ucraina ha obiettivi specifici. La salvezza della popolazione delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk dal genocidio che i neonazisti ucraini stanno praticando già da otto anni su tutti. Parlando di denazificazione, il nostro obiettivo è distruggere la piazza d’armi del neonazismo creato dall’Occidente ai nostri confini. La necessità della smilitarizzazione è dovuta al fatto che l’Ucraina, satura di armi, rappresenta una minaccia anche dal punto di vista dello sviluppo e dell’uso di armi nucleari, chimiche e biologiche“.