Come sappiamo, al prossimo torneo di Wimbledon non ci saranno atleti russi e/o bielorussi. Da Londra, infatti, gli organizzatori dello Slam più elegante del tennis internazionale, hanno fatto sapere di aver voluto intraprendere la linea dura per lanciare un segnale forte nei confronti di Putin e limitare l’influenza russa. Un’azione che è stata fortemente criticata, però, da ATP e WTA che hanno parlato di ‘discriminazione ingiusta’, senza mezzi termini.
Wimbledon, le parole di Hewitt
Ebbene, nelle ultime ore, Ian Hewitt, presidente del All England Lawn Tennis and Croquet Club, ha ufficializzato ciò che era già stato deciso qualche settimana fa, ossia fuori russi e bielorussi, mentre via libera per i tennisti ‘no vax’. Queste le parole di Hewitt:
“Il requisito stabilito dal governo per entrare nel Regno Unito non include la vaccinazione obbligatori. Pertanto, sebbene sia ovviamente incoraggiato, non è una condizione per l’ingresso.”
Poi, sulla questione russa e bielorussa, Hewitt ha ricordato il senso della decisione di Wimbledon:
“Il governo britannico ha stabilito linee molto chiare rispetto agli eventi sportivi in Gran Bretagna con l’obiettivo di limitare l’influenza russa. Abbiamo adottato queste linee guida perché siamo un torneo di alto profilo e una istituzione nel campo dello sport. Abbiamo preso in esame tutte le opzioni possibili – ha concluso Hewitt – compresa quella di una dichiarazione contro la guerra e il governo russo, ma avrebbe potuto comportare un rischio di ritorsione per i giocatori e le loro famiglie”.
Lo ricordiamo, anche Novak Djokovic negli ultimi giorni è intervenuto sulla scelta del torneo di Londra riguardo l’esclusione di atleti come Medvedev e Rublev:
“Una decisione folle. Condannerò sempre la guerra, non sosterrò mai la guerra essendo io stesso figlio della guerra. So il trauma emotivo che lascia una guerra, tutti sappiamo cosa è successo in Serbia nel 1999. Nella storia recente nei Balcani abbiamo avuto molte guerre. Tuttavia, non posso sostenere la decisione di Wimbledon, penso sia pazzesca. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è mai buono.”