A pochi giorni dall’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari, Elon Musk continua a essere sulla bocca dei principali quotidiani internazionali. Una scossa di assestamento che si deve ancora ricomporre per capire la portata dell’operazione e contestualmente le finalità di una mossa simile. Intanto non mancano i franchi tiratori nei confronti dell’imprenditore sudafricano, anche alla luce delle sue recenti dichiarazioni.
“La libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante e Twitter è la piazza virtuale dove si discutono questioni di vitale importanza per il futuro dell’umanità“.
By “free speech”, I simply mean that which matches the law.
I am against censorship that goes far beyond the law.
If people want less free speech, they will ask government to pass laws to that effect.
Therefore, going beyond the law is contrary to the will of the people.
— Elon Musk (@elonmusk) April 26, 2022
Le reazioni americane all’acquisizione di Twitter da parte di Musk
Il proprietario di Tesla e Space X prova successivamente a correggere il tiro:
“Con libertà di parola voglio dire una libertà che rispetta la legge. Sono contrario alla censura che va al di là della legge. Se la gente vuole meno libertà di parola chiederà al governo di agire in questo senso. La reazione estrema di coloro che hanno paura della libertà di parola la dice lunga“.
Negli Stati Uniti, tuttavia, non mancano posizioni timorose verso le conseguenze dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Jeff Bezos sospetta una maggiore influenza della Cina negli Stati Uniti con Musk alla guida di Twitter, dati gli stretti rapporti commerciali che Tesla alimenta nel paese del Dragone. Ma Pechino non ci sta e rispedisce al mittente le insinuazioni.
Anche le fonti governative americane cercano di elaborare l’informazione. Il mondo politico e la Casa Bianca monitorano costantemente l’evoluzione, ma traspare una certa preoccupazione a riguardo. La conferma arriva dal portavoce del presidente Biden, che teme il potere dei social concentrato nelle mani di una sola persona. Ciò che più preoccupa è la totale assenza di strategia divulgata da Musk in merito ai suoi progetti futuri, le sue idee per sviluppare il potenziale inespresso di Twitter. In tal senso l’Europa è più coperta dopo la recente approvazione del Dsa, che responsabilizza le Big Tech sul suolo continentale.
L’unico sostegno è arrivato dal co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, che ha definito Musk la “soluzione singolare migliore possibile”. Una mossa che potrebbe riportarlo al timone dopo l’addio nel 2021. Intanto i riflessi indiretti arrivano sul fronte Tesla, che martedì ha chiuso in ribasso del 12%. Aleggiano infatti i timori che Elon Musk possa vendere azioni del colosso di auto elettriche per finanziare il suo nuovo giocattolo.