Aung San Suu Kyi, leader deposta e premio Nobel per la pace, è stata condannata da un tribunale birmano istituito dai militari golpisti a cinque anni di prigione per uno dei casi di corruzione che deve affrontare. Suu Kyi, 76anni, ha guidato il Myanmar per cinque anni durante un breve periodo di timida democrazia prima di essere costretta a lasciare il potere per mano di un colpo di stato dei militari nel febbraio 2021 dai militari. Il dibattimento è stato chiuso al pubblico e agli avvocati della premio Nobel per la pace è stato vietato parlare con i giornalisti e con le organizzazioni internazionali.
Aung San Suu Kyi, cinque anni per corruzione
Suu Kyi, detenuta dalle prime ore del colpo di stato perpetrato dai militari il 1° febbraio 2021, è accusata in questo processo di aver accettato tangenti per 600mila dollari e 11,4 chili d’oro dalle mani dell’ex governatore di Rangoon, Phyo Min Thein, che ha testimoniato, a ottobre scorso, contro la leader eletta. Figura di spicco dell’opposizione, è accusata di almeno 18 reati, che i suoi difensori ritengono siano inventati. Se giudicata colpevole per tutti i capi di imputazione, comprese altre nove accuse di corruzione, rischia fino a 163 anni di carcere. Phil Robertson, vicedirettore di Human Rights Watch per l’Asia, come riporta il quotidiano americano New York Times, ha affermato che la condanna per “false accuse di corruzione” mostra la determinazione del regime a zittirla:
“I giorni di Aung San Suu Kyi come donna libera sono effettivamente finiti. Distruggere la democrazia popolare in Myanmar significa anche sbarazzarsi di Aung San Suu Kyi e la giunta non lascia nulla al caso”.
Le altre condanne
Suu Kyi, arrestata il primo febbraio dello scorso anno poco prima del golpe militare, tre mesi fa è già stata condannata ad altri quattro anni per tre accuse – la violazione delle restrizioni alle importazioni (importando illegalmente dei walkie-talkie), la violazione della legge sulle telecomunicazioni (utilizzando i walkie-talkie senza licenza) e la violazione delle restrizioni per il coronavirus – e il mese prima ad altri quattro anni, due per sedizione e due sempre per aver violato le restrizioni per il coronavirus, durante la campagna elettorale.
Suu Kyi è isolata nella stessa residenza in cui è rinchiusa dal giorno del golpe militare che ha messo fine a un decennio di transizione democratica. Molti dei suoi collaboratori sono stati condannati in modo pesante, addirittura la pena capitale per un ex parlamentare.
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