“I lavoratori Amazon sono cronometrati per andare in bagno e sono puniti con sanzioni disciplinari se i tempi non sono conformi all’algoritmo”, lo denuncia, in una nota, la Filt Cgil Torino e Piemonte.
Cgil: “Lavoratori Amazon cronometrati quando vanno in bagno”
Il riferimento è al caso di una giovane dipendente di Amazon a Torino, addetta alla preparazione di pacchi da spedire. La lavoratrice è stata accusata di aver passato troppo tempo in bagno ed è stata sanzionata con un giorno di sospensione. La Filt Cgil Torino e Piemonte ha quindi interpellato l’Ispettorato del Lavoro che ha dato ragione alla lavoratrice. L’Ente ha infatti annullato la la sanzione disciplinare perché “spropositata e priva di ogni fondatezza“.
La vicenda ha però comunque acceso il duello tra la multinazionale dell’e-commerce e il sindacato. “Siamo determinati ad andare avanti nella difesa dei diritti. E nel far riconoscere ai lavoratori la corretta applicazione delle norme sul lavoro, del contratto nazionale e sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Con la massima attenzione ai ritmi e carichi. Condanniamo ogni strumentalizzazione e discriminazione nei confronti dei lavoratori diretti e indiretti“. Ha affermato Luca Iacomino della Filt Cgil in riferimento alla vicenda che ha coinvolto Amazon.
La versione di Amazon
“Amazon non monitora le pause né tantomeno cronometra i propri dipendenti” spiega l’azienda in una nota. “La sicurezza sul luogo di lavoro è una delle nostre prerogative e per questo motivo chiediamo a tutti di informare il proprio responsabile prima di allontanarsi dalla postazione di lavoro. È infatti da considerare che in questo sito impieghiamo oltre 1.500 lavoratori e, per motivi di sicurezza, è essenziale che le persone seguano queste procedure. Non farlo potrebbe avere conseguenze significative, soprattutto in caso di emergenza o evacuazione“.
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