Alle 14 ora italiana è iniziato il colloquio a Mosca tra il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il dibattito arriva in una giornata molto calda sotto il profilo delle dichiarazioni internazionali, con una nuova area di conflitto prospiciente alla Moldavia.
I punti salienti del dialogo Guterres-Lavrov
A testimoniare le prospettive inconciliabili delle due fazioni è lo stesso Antonio Guterres, al termine dell’incontro:
“C’è stato un dialogo molto aperto e onesto, è chiaro che ci sono due posizioni diverse su quello che sta accadendo ora in Ucraina. Secondo la Russia è un’operazione militare speciale con un obiettivo non ancora chiaro, secondo le Nazioni Unite è una violazione dell’integrità territoriale“.
“Sono venuto a Mosca come messaggero di pace. Il mio piano è strettamente collegato al salvataggio di vite e alla riduzione della sofferenza. La situazione in Ucraina è diventata un catalizzatore per un gran numero di problemi e per questo la Russia ha risposto con rapidità alla richiesta di colloqui da parte delle Nazioni Unite“.
Parole distensive anche dello stesso Lavrov, che rimarca l’impegno umanitario offerto dalla Russia:
“Apprezziamo decisamente il vostro desiderio di avere un altro round di colloqui in questo momento difficile. Il dialogo faccia a faccia sottolinea il significato che attribuiamo ai nostri contatti con le Nazioni Unite“.
“Mosca è pronta a collaborare con le Nazioni Unite per aiutare i civili in Ucraina. I nostri obiettivi sono principalmente proteggere la popolazione civile e siamo pronti a collaborare con i nostri colleghi delle Nazioni Unite per alleviare la difficile situazione della popolazione civile“.
Decisamente meno concilianti i punti di vista sullo scenario bellico:
“I possibili crimini di guerra commessi in Ucraina richiedono un’indagine indipendente per avere dei risultati affidabili. Prima porremo fine a questa guerra meglio sarà per tutti, le Nazioni Unite hanno già chiesto diverse volte un cessate il fuoco“, il commento di Guterres.
“La situazione in Ucraina è il risultato dell’espansione incontrollata della Nato a est. Se continuerà l’invio di armi dall’Occidente all’Ucraina, dal negoziato difficilmente sortirà un risultato“, ribatte convinto Lavrov.
Intanto arrivano le prime voci dalla Moldavia
L’ultimo sviluppo del conflitto si sposta verso la repubblica indipendente della Transnistria, territorio moldavo non ufficialmente riconosciuto. Qui si contano almeno 5 vittime nei bombardamenti aerei della notte, a cui sono seguite le dichiarazione della premier Maia Sandu:
“Invito tutti quanti alla calma, nel frattempo rafforzeremo la sicurezza del Paese alla luce delle esplosioni avvenute in Transnistria. È possibile che l’attacco sia un pretesto per creare un escalation di violenza“.
Dello stesso parere anche il Segretario socialista Vlad Batrincea:
“Seguiamo con grande preoccupazione i crescenti tentativi di forze esterne di trascinare il nostro Paese in un conflitto armato. Il partito socialista ha ripetutamente sottolineato che la Moldavia deve mantenere lo status di neutralità sancito dalla nostra costituzione, e la leadership di Chisinau e l’intera classe politica devono escludere qualsiasi azione provocatoria che potrebbe avere conseguenze disastrose per il Paese“.