Era il 26 aprile 1986 quando tutto il mondo assisté al disastro nucleare di Chernobyl, il più grave della storia insieme a quanto accaduto a Fukushima, in Giappone nel 2011. Tanti ancora dibattono oggi sul nucleare, una vicenda raccontata, trasformata anche in una omonima serie tv di successo, ancora oggi al centro della guerra in Ucraina.
L’errore dei tecnici di Chernobyl
36 anni fa era un normale sabato per la Centrale nucleare Vladimir Il’ič Lenin di Černóbyl, nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina e per la città di Pryp”jat’, dove le famiglie dei lavoratori dell’impianto risiedevano. Nella notte fu deciso di effettuare alcuni test di sicurezza sul reattore numero 4: in particolare i tecnici volevano capire se fossero riusciti ad alimentare le pompe del sistema di raffreddamento anche in caso di un blackout per ottenere la definitiva omologazione dell’impianto. A causa di uno slittamento di circa 10 ore, con conseguente cambio turno, le squadre di preparazione non erano le medesime che avrebbero effettuato il test. Un difetto di progettazione delle barre di controllo del reattore fece il resto, provocando un surriscaldamento che si trasformò in due esplosioni ravvicinate e alla fuoriuscita di materiale radioattivo.
L’Urss e i primi insabbiamenti
Per giorni l’Urss negò qualsiasi incidente, nel pieno della Guerra Fredda. In realtà, subito dopo l’incidente il governo centrale decise per l’immediata evacuazione di oltre 330mila persone.
Attenzione! Attenzione!
Egregi compagni, in relazione all’incidente della centrale nucleare di Chernobyl, nella città di Pryp”jat’, si è creata una situazione nucleare sfavorevole.
Oggi , 27 aprile, dalle ore 14:00, s’impone la necessità di attuare un’evacuazione temporanea degli abitanti della città e dei centri abitati circostanti.
Una scelta che proveniva da Mosca, dove lo stesso Michail Gorbacev era stato informato dell’incidente nella mattinata del 26 aprile. Ma l’intera catena gerarchica aveva sottovalutato quanto accaduto nell’impianto nucleare. Tecnici in loco compresi. Nel complesso, a causa del disastro morirono 65 persone. 31 di queste morirono entro la fine dell’anno a causa dell’esplosione o delle radiazioni assorbite. Ma il computo totale è sensibilmente più alto a seconda delle varie fonti.
Il sarcofago di Chernobyl
Neanche un mese dopo il disastro, il 20 maggio 1986 si iniziò a progettare un sarcofago che impedisse al materiale radioattivo di disperdersi nell’atmosfera. La struttura era costituita da quasi mezzo milione di metri cubi di cemento per racchiudere circa 740mila metri cubi di detriti contaminati. Nl 2016 un nuovo sarcofago, attualmente in posizione, è stato messo a salvaguardare tutta la struttura ormai abbandonata.