Quando parliamo di dieta sostenibile il primo pensiero che ci viene in mente è quello di eliminare la carne. Un gruppo di scienziati ed esperti della nutrizione, provenienti da tutte le università del mondo, hanno sviluppato la EAT-Lancet. Questa particolare dieta prevede, infatti, un consumo molto più limitato di carne, nonostante più di qualcuno abbia espresso perplessità a riguardo.
EAT-Lancet, la nuova dieta sostenibile
Il vero nome è ‘Dieta della salute planetaria‘ e, sempre secondo gli esperti, dovrebbe essere la chiave per proteggere la salute, nostra e del pianeta, nei prossimi anni. Elaborata nel 2019, questo nuovo modo di nutrirci prevede il consumo di non più di 300 grammi di carne a settimana. La metà delle calorie giornaliere dovrebbero provenire da frutta e verdura, ma il nostro nutrimento in generale dovrebbe provenire dalle piante. In particolare, noi italiani, dovremmo raddoppiare anche i legumi e le noci, insieme al dimezzamento di carne rossa e zuccheri, oltre ad una significativa riduzione della carne bianca.
Ma più di qualcuno ha espresso delle perplessità a riguardo. Un quinto della popolazione mondiale non potrebbe adottare questo tipo di dieta a causa di problemi economici e logistici, in particolare nell’Africa sub-sariana e nell’Asia orientale. Gian Lorenzo Cornado, rappresentate dell’Italia presso le organizzazioni internazionali a Ginevra, ha detto come una dieta standard per tutto il pianeta prevede, in un certo senso, il controllo centralizzato delle scelte alimentari. Teoria immediatamente rigettata dagli autori, i quali hanno sottolineato che la dieta andrebbe integrata e modificata a seconda del proprio patrimonio culinario.
Ma la dieta non servirebbe solamente a sostenere il pianeta. Questo tipo di alimentazioni, infatti, aiuterebbe a prevenire 11 milioni di morti l’anno, a causa delle malattie legate ad una dieta malsana.