Gegia è un’icona anni 80 che ha partecipato alla maggior parte di film culto come “Bomber” con Bud Spencer, “Professione vacanze” con Jerry Calà e “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio” con Lino Banfi. La sua comicità ha reso felici le vite di almeno due generazioni ed ora può essere “imparata” direttamente dai suoi insegnamenti. Lo ha raccontato l’attrice in diretta al talk-show “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana”, condotto tutti i giorni dalle 17.30 alle 20 su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. L’occasione è stata buona anche per raccontare cosa significasse lavorare con personaggi che sono entrati nell’Olimpo del cinema italiano un po’ come aveva fatto Claudio Simonetti dei Goblin.
Sulla sua scuola di recitazione
“Ho fondato l’accademia “Attori in scena” perché volevo far passare la mia esperienza a chi ha davvero voglia di imparare questo mestiere fantastico. Dei soldi non me ne frega nulla. Faccio pagare dei prezzi davvero bassi e, chi non ce la fa, può counque venire. Spesso alla scuola vengono ad insegnare dei nomi importanti del cinema italiano e tutti lo fanno per amicizia e stima perché comprendono il senso sociale di questa iniziativa.”
Su come è stato girare “Bomber”
“Che ricordi belli ho su quel set con Michele Lupo. Bud Spencer era la dolcezza fatta persona. Così grosso e apparentemente burbero, era in realtà con me gentilissimo. Ho una foto dove ci abbracciamo, lui gigantesco ed io un ragnetto attaccato ad un suo braccio. Ci siamo divertiti tanto a girare e quel ruolo mi fruttò la nonimation al David di Donatello. Prima o poi ci voglio tornare ai David.”
Sui consigli del papà
“Durante gli anni novanta ho avuto un momento di stallo nel lavoro. Ero abbastanza in crisi e mio padre, che mi voleva tanto bene, mi consigliò di fare una cosa che non avevo mai fatto nella vita: studiare. E così mi sono messa sui libri, mi sono laureata. Ho capito che migliorarsi era importante sempre e così ho deciso che l’avrei fatto anche nella recitazione e, in età più adulta, che avrei aiutato chiunque avesse voglia di farlo per sé stesso.”
Sull’essere icona anni 80
“Lo considero un onore sapere di aver fatto stare bene tante persone. E poi questo ruolo attraversa il tempo perché mi capita spesso di fare foto anche con bambini che hanno visto i miei film grazie ai genitori e sono diventati fan. In mesi così duri, poi, la comicità può essere un valore importante per alleggerire ore che potrebbero essere di piombo.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Gegia:
https://www.radiocusanocampus.it/podcast/intv-gegia/