Diverse esplosioni sono state udite nei pressi dell’edificio che ospita il ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol, in Transnistria, la regione separatista filorussa della Moldavia al confine con l’Ucraina.
Esplosioni vicino al Ministero: cosa è successo in Transnistria
La Transnistria potrebbe diventare il nuovo teatro della guerra russa in Ucraina? Non c’è ancora certezza sul ruolo della provincia separatista. Ma gli attacchi contro l’edificio del Ministero della Sicurezza nell’autoproclamata capitale Tiraspol, destano preoccupazione.
Il Paese si starebbe preparando da settimane a un possibile attacco russo. Tiraspol dista meno di 100 chilometri da Odessa e Vladimir Putin starebbe rafforzando le truppe in quel territorio per cambiare strategia d’attacco verso l’Ucraina. Intensificare il presidio russo nell’area.
Foto diffuse su Telegram mostrano i vetri delle finestre dell’edificio in frantumi e immagini di testimoni oculari che mostrano due lanciagranate. In particolare, dalle immagini appaiono danneggiate la porta d’ingresso e alcune finestre al secondo piano.
L’attacco inoltre è avvenuto in una giornata particolare, all’indomani della Pasqua di Resurrezione. Quindi in una giornata di festa tanto in Moldavia quanto in Transnistria.
Minacce ed esplosioni
Secondo il ministero dell’Interno della repubblica autoproclamata della Transnistria, alle 16:00 ora italiana, sconosciuti hanno sparato diversi colpi da un lanciagranate anticarro portatile contro l’edificio. Il ministero ha riferito che ci sono alcune finestre rotte e che dall’edificio usciva del fumo, ma non ci sono vittime.
Le esplosioni che hanno interessato il ministero della Sicurezza sono arrivate in seguito ad alcune dichiarazioni particolarmente preoccupanti rilasciate dal comandante russo ad interim del distretto militare centrale Rustam Minnekayev. A detta di Minnekayev, la Russia avrebbe intenzione di prendere il pieno controllo del Donbass e dell’intera Ucraina meridionale, fino a Odessa, prendendo il corridoio di collegamento terrestre con la Crimea e pure quello che porta alla Transnistria, in modo tale da bloccare a Kiev l’accesso al mare.
Leggi anche: Transnistria, in Moldavia il prossimo obiettivo di Putin?