Dirty Dancing, Jennifer Grey, protagonista del film cult del 1987, racconta il rapporto difficile sul set con il collega Patrick Swayze.

Dirty Dancing, Jennifer Grey su Patrick Swayze: “Dovevamo essere una coppia perfetta ma non lo eravamo affatto”

Ancora oggi, Dirty Dancing è celebrato come una delle più romantiche storie d’amore raccontate sul grande schermo.
Non tutti sanno, però, che tra i due protagonisti del film, Jennifer Grey e Patrick Swayze, le cose furono davvero molto difficili sul set.
People ha avuto modo di dedicare una lunga intervista alla Grey in occasione della pubblicazione, il prossimo 3 maggio, del suo libro Out of the Corner (riferimento a una celebre battuta della pellicola sul personaggio da lei interpretato: “Nessuno mette Baby in un angolo”). Uno degli argomenti trattati è stato, inevitabilmente, il suo rapporto con Swayze, scomparso nel 2009. L’attrice, oggi 62enne, ha ammesso che lei e Swayze non andavano d’accordo e l’esser costretti, invece, a rappresentare una coppia ‘da favola’, fu la scintilla che causò gli attriti tra loro.

“Eravamo proprio come i nostri personaggi, Baby e Johnny: non eravamo proprio fatti per stare insieme. Ma il fatto di dover essere una coppia perfetta e ‘naturale’ sullo schermo ha creato le tensioni tra di noi. Normalmente, quando due persone non si trovano bene insieme vanno avanti, ma in questo caso noi due eravamo costretti a rimanere insieme. E questa costrizione creò una specie di sinergia, simile a un attrito.
Ripensando a Patrick, credo che se potessi dirgli qualcosa adesso, gli direi quanto sono dispiaciuta di non aver potuto apprezzare quello che lui era, anziché desiderare che diventasse più simile a ciò che volevo che fosse”.

Un possibile sequel?

Da diverso tempo, si parla di un sequel per Dirty Dancing, collegato al film del 1987. Dopo Arma Letale, un altro classico degli anni ’80 sembra, quindi, destinato a proseguire la sua storia sul grande schermo.
Jennifer Grey ha confermato che il film è in lavorazione e che offrirà alle nuove generazioni gli stessi valori dell’originale.

“Stiamo lavorando alla sceneggiatura del sequel con la Lionsgate. Ci lavoriamo da un paio di anni. Mi piacerebbe dare ai fan o alla nuova generazione di spettatori, un’esperienza che non sia una replica dell’originale ma abbia le stesse fondamenta. Oggi molte persone credono che la loro identità sia limitata perché il mondo ha detto loro quale dovrebbe essere. Tuttavia, ci sono sempre alcune persone che riescono a vedere altre parti di noi stessi. Dirty Dancing era una favola, un film di successo che vedeva il ballo come una metafora corporea dell’energia che ognuno di noi porta dentro di sé e che aiuta ad uscire da questi schemi mentali limitanti”.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.