Giovanni Malagò in un’intervista al Corriere della Sera è tornato a parlare di uno dei temi più caldi e attuali per il tennis ma in generale dello sport: Russia o Russia no?
Già fuori da Wimbledon ora si rischia un effetto domino sugli atleti russi che potrebbero essere esclusi da vari tornei.
Da presidente del CONI e membro CIO, mi occupo di politica sportiva e non di politica. In Italia, ribadisco, rappresento il CIO. E l’Executive Board ha raccomandato a tutte le federazioni di non invitare atleti russi e bielorussi ai tornei e alle manifestazioni sportive. Wimbledon, che è un circolo privato, si è attenuto a questa indicazione”.

Giovanni Malagò sulla posizione del CIO

“Bisogna fare una premessa. La raccomandazione del CIO è nata dopo che la Russia ha commesso una gravissima violazione, mai successa in era moderna, la rottura della tregua olimpica durante i Giochi paralimpici. Ma ci rendiamo conto? È lì, in quel momento, durante l’evento, che tutti i comitati paralimpici internazionali si schierano al fianco dell’Ucraina, si riuniscono e chiedono che russi e bielorussi vengano esclusi dai Giochi. In caso contrario non avrebbero partecipato alla Paralimpiade. Tutte le più importanti federazioni internazionali, sottolineo tutte hanno accolto e seguito le raccomandazioni del CIO. Solo il mondo del tennis si è stupito che Wimbledon abbia aderito al dettato del mondo olimpico internazionale. Spetta al governo prendere una decisione. Starà studiando il caso, valuterà la situazione, poi farà una scelta, sono convinto la migliore per il Paese”.
A Roma mancano poco più di due settimane, gli Open iniziano il 7 maggio nella capitale, e sull’eventuale esclusione dei tennisti russi Giovanni Malagò è stato molto chiaro sulla decisione finale che spetterà solo al Governo, ma come ha tenuto a ripetere più volte l’importante è che tutto sia fatto per il meglio dello sport e dell’Italia.