L’obbligo delle mascherine al chiuso è un aspetto che continua a far discutere mentre il governo ha già preso una decisione definitiva per quanto riguarda l’obbligo della certificazione verde per diverse attività già da fine mese. Per quanto riguarda l’obbligo delle mascherine al chiuso si deciderà nei prossimi giorni ma l’ipotesi più plausibile sembrerebbe essere quella di mantenere l’obbligo solamente in alcuni luoghi, come i mezzi di trasporto pubblici, teatri e discoteche. Sarà importante capire se ci saranno distinzioni anche per le mascherine Ffp2 e chirurgiche, mentre tiene banco anche la discussione sulle nuove regole per i pubblici uffici, comunque sia è chiaro che la situazione epidemiologica avrà un valore importante nella decisione che governo prenderà nelle prossime ore.

Mascherine al chiuso, il pensiero di Matteo Bassetti

Matteo Bassetti, infettivologo e direttore del reparto di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, da Lisbona dove si è tenuto il congresso europeo sulle malattie infettive ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos, nella sezione salute il suo pensiero sull’obbligo delle mascherine al chiuso: “L’obbligo di mascherina al chiuso è una norma esagerata, siamo uno dei pochi Paesi in Europa a mantenerla. E’ assolutamente giusto tenere l’obbligo sui mezzi di trasporto, ma per altri luoghi, come uffici o cinema, ha più senso una raccomandazione. Resto dell’idea che sia il momento per uscire dalla fase dell’obbligo e passare a raccomandazioni. Pur essendo il Portogallo un Paese molto colpito da Covid-19, ma anche fra i più vaccinati d’Europa, qui la mascherina da oggi non è più obbligatoria, se non sui trasporti pubblici e negli ospedali”.

Bassetti: “Anziani e fragili continuino a utilizzarle”

Sempre ad Adnkronos, l’infettivologo Matteo Bassetti spiega come anche nel nostro paese potevamo seguire le regole di altre nazioni dell’unione europea, come ad esempio il Portogallo: “Così si poteva fare anche in Italia, mantenere l’obbligo nei trasporti pubblici, ospedali, Rsa, farmacie e arrivare a una raccomandazione negli altri luoghi. Invece, si vuole continuare con questa strategia del terrore, che però non so dove porti. Non si può andare avanti per sempre con gli obblighi, bisogna uscire da questa logica in cui siamo entrati due anni fa: continuo a sostenere che bisognerebbe dare raccomandazioni molto stringenti sull’uso della mascherina. Per esempio, è bene che le persone anziane e fragili continuino a utilizzarla. L’errore più grande che è stato commesso è dare falsa sicurezza alla gente dicendo che con la mascherina si è protetti da tutto e ci si salva la vita. Ora è difficile per il governo tornare indietro, dopo 2 anni che dice che l’unico strumento è la mascherina. Invece oggi, proprio grazie ai vaccini, bisognerebbe fare un passo indietro e dire: “la mascherina la usano quelle persone che non ne possono fare a meno perché non siamo sicuri che il vaccino le protegga in modo adeguato, gli altri decidano a seconda dei luoghi e della situazione”. Questo sarebbe un modo maturo di agire da parte di un governo che ha veramente fiducia nei vaccini. Continuare su questo tira e molla dell’obbligo finisce solo per svilire la mascherina e non dare adeguata importanza ai vaccini”.