Netflix è sempre più al centro dell’occhio del ciclone. Dopo gli aumenti per gli abbonati “rei” di aver condiviso il proprio account, sono arrivate piogge di disdette che sono culminate anche nelle taglienti dichiarazioni di Elon Musk: “Il politicamente corretto della piattaforma ne sta uccidendo la qualità”. Il crollo degli abbonati sulla piattaforma ha portato ad un’altra recente conseguenza: tagli al reparto animazione con cospicui licenziamenti.

Phil Rynda, il Direttore della Creative Leadership and Development for Original Animation, sarebbe stato licenziato assieme ad altri membri del suo team. Oltre al danno anche la beffa, visto che numerose serie animate, già in cantiere, conseguentemente non vedranno mai la luce.

Le principali serie cancellate sono l’adattamento animato di Bone (opera fumettista nata dalla mente di Jeff Smith) oltre a The Twits, libro per bambini scritto da Roald Dahl nel 1979. A queste si aggiunge anche la cancellazione ufficiale di Toil and Trouble di Lauren Faust.

Le polemiche, però, non si fermerebbero qui, visto che molti creatori e artisti degli studi si sarebbero lamentati di alcuni “dati fasulli” adoperati dalla N rossa per descrivere le proprie strategie dirigenziali e di mercato. I suddetti dati verrebbero manipolati (stando a quanto detto da alcuni addetti) in modo da giustificare la mancanza di finanziamenti o la cancellazione di determinate produzioni nonostante le critiche positive.

Un settore destinato a crollare?

Altro motivo di polemiche sarebbero i protocolli relativi al marketing di Netflix: La promozione non inizierebbe fino al mese precedente all’uscita del prodotto stesso, con l’annuncio del titolo che non verrebbe nemmeno comunicato prima dell’inizio di questo periodo, suscitando poco interesse per progetti animati che richiederebbero molta più pubblicità e considerazione (soprattutto se si tratta di creazioni di nicchia).

Ormai sembra che il settore Animation di Netflix sia destinato verso un calo quantitativo e qualitativo, con le produzioni che verranno pian piano messe in disparte per dare più spazio ai prodotti con maggiore capacità di mercato. A queste accuse fa seguito Dominic Bisignano,  creatore della serie Centaur World. Stando alle dichiarazioni di Bisignano, infatti, Netflix nonostante il buon riscontro di pubblico dell’opera avrebbe deciso di cancellarla senza poter creare un sequel. Dopo questi fatti lo sviluppatore sarebbe volato verso nuovi lidi rappresentati da Cartoon Network.