Il conflitto in Ucraina è arrivato al giorno numero 60 e, secondo Massimo D’Alema, Putin ha perso la guerra. Intervenuto al congresso di Articolo Uno – dove ha parlato anche il presidente del M5S Giuseppe Conte, l’ex premier afferma che l’Europa deve continuare a lavorare per trovare un accordo di pace.

D’Alema: “Putin riferimento fondamentale della destra europea”

Durante il suo discorso Massimo D’Alema ha spiegato perché, secondo il suo punto di vista, Putin avrebbe già perso la guerra in Ucraina, condannando la Russia a dipendere economicamente dalla Cina. Non un bel risultati per Mosca e per l’Europa:

“Putin ha già perso la guerra per la capacità di resistenza dell’Ucraina, una resistenza che era giusto sostenere perché. L’esito di questo conflitto sarà un nuovo allargamento della Nato. Bel risultato! La frattura con l’Europa condanna la Russia ad essere marginale e il suo futuro dipenderà dalla leadership cinese. Ma c’è da domandarsi cosa abbia da guadagnare l’Europa nel consegnare la Russia all’egemonia cinese e cosa avrebbe potuto fare per evitare questo esito” 

L’invasione della Russia è un atto da condannare, come prosegue nel suo intervento:

“Questa è una guerra europea. Non c’è motivo di indulgenza o comprensione verso l’aggressore. Putin è stato un punto di riferimento fondamentale della destra europea e sarebbe incomprensibile avere incertezze e favorire il gioco della destra che cerca di nascondere le tracce di una vicinanza con Putin” 

La democrazia e la pace: cosa deve fare l’Occidente

Per Massimo D’Alema l’Europa deve prendere in mano le redini dei negoziati per portare la pace, come conclude il suo discorso:

“Pensare che la democrazia superi la sua crisi mettendo l’elmetto è troppo semplice e può essere disastroso per le forze democratiche a cui apparteniamo. La democrazia deve essere una forza in grado di offrire speranza e questo richiede una visione delle relazioni internazionali in cui torni a essere centrale un’ espressione antica: la coesistenza pacifica. 

Oggi il dovere della comunità internazionale è fermare la guerra e l’aggressione con un negoziato vero che non può essere lasciato a Russia e Ucraina, offrendo anche alla Russia quel quadro di una sicurezza condivisa che non siamo stati capaci di offrire negli ultimi 30 anni”

 

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