Si concludono dopo un paio di giorni le investigazioni della Polizia di Bergamo in merito all’omicidio di Anselmo Campa a Grumello del Monte lo scorso mercoledì. L’imprenditore 56enne era stato trovato dagli amici del bar che era solito frequentare dopo non aver risposto per circa 24 ore ai messaggi sul telefonino. Il colpevole è Hamadi El Makkaoui, 22 anni ed ex-fidanzato della figlia di Campi, Federica.
Un ragazzo che Anselmo aveva accudito come se fosse un figlio, prima che i rapporti tra i due degenerassero a causa di un’automobile venduta dal ragazzo senza autorizzazione della vittima. L’arresto è avvenuto nella notte nell’operazione coordinata dal pm Maria Esposito e il giovane si trova ora nel carcere di Bergamo in attesa della convalida del fermo.
Omicidio di Grumello, come le autorità sono risalite al 22enne
La scena che si era parata davanti agli investigatori nell’abitazione di Campa a Grumello non mostrava piste prioritarie. A fare la differenza è stata la testimonianza del ragazzo, che sin dal principio non è apparso molto convinto dalle affermazioni. Così, dopo aver modificato un paio di volte la propria versione, non ha retto il peso della pressione e ha confessato il delitto.
Una volta crollato e ha indicato alle autorità il luogo in cui si era disfatto del martello, l’arma del delitto con cui ha ferito mortalmente Campa: nel comune di Castelli Calepio, vicino al fiume Oglio. Accanto i vestiti con ancora residui di chiazze insanguinate, portafoglio e le chiavi di casa della vittima. Molti dettagli fanno quadrare i conti, dall’ipotesi accampata di una rapina finita male fino alla mancanza dei segni di scasso sulla porta d’ingresso dell’abitazione dell’imprenditore. Importante anche la testimonianza del vicino di casa, il quale aveva udito una discussione telefonica del 56enne, probabilmente proprio con l’aggressore. Infine la violenza dei colpi indicata dalla profondità delle ferite non poteva che essere riconducibile al rancore di un conoscente.