Papa Francesco continua a soffrire di dolori ginocchio e non ha presieduto la Messa di questa mattina nella ricorrenza della Divina Misericordia. Per il Pontefice si tratta di un forfait inaspettato dopo le celebrazioni pasquali e gli incontri istituzionali disdetti recentemente. A fare le sue veci è soccorso monsignor Rino Fisichella.

L’introduzione della sua omelia si è incentrata sul tema della misericordia, con riferimenti indiretti al conflitto in Ucraina:

“La misericordia di Dio, nelle nostre crisi e nelle nostre fatiche, ci mette spesso in contatto con le sofferenze del prossimo. Pensavamo di essere noi all’apice della sofferenza, al culmine di una situazione difficile, e scopriamo chi, rimanendo in silenzio, che c’è qualcuno che sta passando periodi peggiori”.

Poi un appello ai confessori, che dovrebbero ascoltare e perdonare anziché giudicare:

“Nella Chiesa il perdono ci deve raggiungere così, attraverso l’umile bontà di un confessore misericordioso, che sa di non essere il detentore di qualche potere, ma un canale di misericordia, che riversa sugli altri il perdono di cui lui per primo ha beneficiato: perché da qui nasce quel perdonare tutto, perché Dio perdona tutto.

Papa Francesco sulla guerra in Ucraina: “La pace è possibile”

Dai riferimenti indiretti a quelli espliciti, il pensiero di Papa Francesco continua a viaggiare verso il popolo ucraino:

Anziché fermarsi la guerra si è inasprita. E’ triste che le armi si siano sostituite alla parola. Rinnovo l’appello per una tregua pasquale. Proprio oggi ricorrono due mesi dall’inizio di questa guerra: è triste che in questi giorni che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani si senta più il fragore mortale delle armi anziché il suono delle campane che annunciano la resurrezione. Rinnovo l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace. Si arresti l’attacco per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata”.