La Cina continua a fronteggiare l’emergenza Covid, con le città di Pechino e Shanghai le più colpite dall’ondata della variante Omicron: già in atto nuove misure per limitare la trasmissione del virus, ma si deve far fronte a proteste dovute dal lockdown e al crescente numero di positivi.

Covid Cina, le misure di contenimento a Shanghai

Shanghai è una delle città della Cina più colpite dal Covid, tanto che il governo ha messo la popolazione in lockdown da alcune settimane. Per contrastare il virus, le autorità hanno deciso di aumentare le squadre mediche che avranno il compito di aiutare gli anziani e i soggetti fragili, cercando di ridurre il tasso di mortalità.

Secondo i dati del 22 aprile, a Shanghai ci sono 157 pazienti in condizioni gravi e 18 in condizioni critiche, mentre ieri la metropoli ha registrato 1.401 casi confermati a trasmissione locale e 19.657 asintomatici locali.

Già dal 22 aprile a Shanghai è in atto una campagna per eliminare la trasmissione di Omicron nelle comunità locali: la strategia prevede la gestione “statica” delle aree sigillate, continuando a effettuare test a tappeto e limitando gli spostamenti, con le autorità che consegnano a domicilio i beni di prima necessità. Una situazione che non placa le proteste dei cittadini, da settimane chiusi in casa per il lockdown.

Cosa succede a Pechino

Non si dormono sonni tranquilli neanche a Pechino, dove ieri si sono registrati altri 22 casi: la capitale ha un piano di contenimento che prevedeva test dell’acido nucleico, stop delle lezioni nelle aree vicine alla scuola dove erano i positivi e sospensione dei lavori nei cantieri. Lunedì, mercoledì e venerdì i residenti e i lavoratori di Chaoyang, distretto nel cuore della capitale, verranno tutti sottoposti a test.

 

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