La guerra in Ucraina è arrivata al suo 60esimo giorno e per Giuseppe Conte, presidente del M5s, è giunto il momento che l’Italia la smetta con l’invio di armi pesanti, ma che si impegni a trovare una soluzione diplomatica.
Giuseppe Conte: “Stop ad invio in Ucraina di armi sempre più pesanti”
Intervenuto al congresso di Articolo Uno, Giuseppe Conte afferma che l’Italia debba dire stop all’invio di armi pesanti in Ucraina:
“Abbiamo sostenuto aiuti militari, economici e umanitari. Ci rendiamo conto che se riconosciamo che ci sono gli estremi del diritto all’autotutela e alla legittima Difesa noi dobbiamo essere conseguenti e offrire mezzi a chi sta esercitando il diritto all’autodifesa, ma non siamo disponibili a una escalation militare, l’unica escalation che vogliamo è quella diplomatica. Non possiamo impegnarci in una forsennata corsa al riarmo o nella via di fornire armamenti sempre più pesanti e offensivi”
L’appello dell’ex premier: “Italia non vada a rimorchio di UE e Nato”
La soluzione per Giuseppe Conte è quella di staccarsi dal rimorchio di UE e Nato, di smettere di inviare armi pesanti in Ucraina e di impegnarsi nei negoziati di pace:
“L’Italia che vogliamo non va al rimorchio di Ue, Germania e Francia, o della Nato. L’Italia deve impegnarsi per un negoziato fondato sul riconoscimento all’autodeterminazione dell’Ucraina e battersi contro la corsa al riarmo dei singoli paesi. Io dico assolutamente sì alla Difesa comune europea, ma non può essere solo uno slogan. Dobbiamo essere pronti a elaborare una politica estera comune e una maggiore integrazione politica. C’è spazio per essere progressisti”
L’ex premier conclude il suo intervento parlando del Reddito di cittadinanza, vera esigenza – al contrario delle armi – del popolo italiano:
“In questo momento la proposta non può essere togliere il Reddito di cittadinanza per investire sulle armi.”Una forza progressista non spaccia per flessibilità la precarietà e non lavora per demolire il reddito di cittadinanza ma anzi per rafforzarlo”
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