Dopo la registrazione di alcuni casi di epatite nel nostro Paesa, il Ministero della Salute ha diramato una circolare dove presenta alcune linee guida da seguire, tra cui segnalare i casi sospetti e far circolare più informazioni possibili tra i medici di base e le aziende ospedaliere. Nel documento, inoltre, si legge come non ci sia correlazione tra l’epatite e i vaccini anti-COVID.

Epatite, ecco cosa fare secondo la circolare del Ministero della Salute

Secondo la circolare del Ministero della Salute in Italia sono 11 le segnalazioni di casi di epatite tra i bambini sparsi in varie regioni. Due i casi confermati, dove a un paziente è stato eseguito un trapianto epatico, mentre si registra la positività a Adenovirus o per SARS-CoV-2 in due casi sospetti.

Queste le linee guida riportate dal Ministero della Salute da seguire:

“Il Ministero, volendo privilegiare sensibilità rispetto a specificità, di valutare ed eventualmente segnalare anche i casi parzialmente rispondenti alla definizione di caso. Si raccomanda altresì di prevedere in ogni caso la conservazione dei campioni biologici per consentire ogni altro eventuale accertamento ritenuto necessario.

La nota prosegue con:

“Fondamentale il passaggio d’informazioni disponibili e aggiornate inerenti i suddetti tra i Pediatri di Libera Scelta (PLS), i Medici di Medicina Generale (MMG) e le strutture di assistenza ospedaliera e territoriale, un modo per sensibilizzare i medici su ogni potenziale caso sospetto”

Le possibili cause di questa epatite

Sconosciute le cause di questa epatite ma, come si legge sulla circolare del Ministero della Salute, è da escludere un collegamento con i vaccini anti-COVID:

“Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti COVID-19. Un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune. Sebbene le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi un’eziologia virale di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l’ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Tuttavia sono state avviate, e sono tuttora in corso, anche indagini tossicologiche” 

 

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