Il Digital Services Act (Dsa) è in dirittura d’arrivo. Si tratta del disegno di legge dell’Unione Europea che accolla ai colossi della tecnologia la responsabilità totale sui contenuti illegali o nocivi che circolano sulle loro piattaforme. Un provvedimento assolutamente storico.

Si sono rese necessarie 16 ore di dibattito prima di arrivare a un accordo. Intensi e prolungati i negoziati tra rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento: le tre anime istituzionali dell’Ue. Di fatto si aggiorna il vecchio protocollo di 20 anni fa, quando i social network venivano paragonati ai siti di e-commerce. Dentro alle normative introdotte finiscono anche i canali di vendita online, nella lotta all’illegalità e alla contraffazione. In generale spetta alle compagnie bloccare i contenuti e rintracciare gli utenti protagonisti dell’attività illecita.

Saranno “colpite” dal Dsa le compagnie tech con più di 45 milioni di utenti attivi. I nomi sono quelli che tutti si aspettano, nel mondo social (Google, Facebook, Twitter) e consumer (Apple, Amazon, Booking). Oltre alla valutazione dei rischi si impone alle Big Tech di adottare misure di trasparenza. Sono previsti controlli annuali dall’entrata in vigore del decreto.

Digital Services Act (Dsa), le reazioni dell’Ue

Sono proprio le stesse piattaforme a veicolare i pensieri e i commenti del board Ue sull’approvazione del Digital Services Act, a cominciare dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen:

L’accordo sul Dsa è storico. Le nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese. Ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale anche online. Un segnale forte per persone, aziende e Paesi in tutto il mondo“.

Poi ecco il comunicato del Consiglio Ue, siglato dai 27 Paesi membri:

Il Dsa è una prima assoluta nel campo della regolamentazione digitale, consacra il principio che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche in rete. Mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di contenuti illeciti e a tutelare i diritti fondamentali degli utenti”.

Grande soddisfazione anche per Thierry Breton, commissario Ue per il mercato interno.

“Abbiamo un accordo! Con il Dsa è finito il tempo in cui le grandi piattaforme online si comportano come se fossero ‘troppo grandi per preoccuparsene’. Un traguardo importante per i cittadini dell’Ue“.