L’estetista di Samanta Migliore, 35enne di Maranello (Modena) deceduta giovedì dopo un trattamento al seno, si è presentata ai Carabinieri di Cento volontariamente insieme ai propri avvocati. Finisce dunque la fuga durata un giorno, dal momento in cui la donna (nata uomo) ha abbandonato in fretta e furia l’appartamento della vittima resasi conto dell’accaduto.
La donna si era presentata ai familiari come Pamela, tuttavia sul suo identikit ci sono ancora tanti punti da chiarire, professione inclusa. Per poter formulare i capi d’accusa la magistratura dovrà ricostruire l’esatta dinamica, affinché si capisca quali infrazioni siano state commesse dall’estetista. L’unico reato al momento ascrivibile alla trans è l’omissione di soccorso.
Maranello, il marito racconta in tv la fuga dell’estetista
Al momento dell’intervento nell’abitazione di Maranello erano presenti anche il marito Antonio e i due figli maggiori di Samanta.
“L’estetista ha portato con sé una busta con una lattina trasparente, dentro mi sembrava ci fosse del silicone. Lei mi ha tranquillizzato, ma poi ho sentito che stava male e in poco tempo non riusciva più a bere e a parlare. È scappata mentre cercavo di salvare la vita a mia moglie consigliando solo di darle da bere acqua e zucchero. I due maggiori (di cinque, ndr) hanno visto con i loro occhi la tragedia, adesso mi prenderò cura io di loro“
Sin da subito Samanta era sembrata in gravi condizioni al momento del trasporto presso l’ospedale Baggiovara di Modena, dove si è spenta dopo circa un’ora dal ricovero. Gli inquirenti hanno preferito non rilasciare dichiarazioni per il momento.