La situazione di Shanghai da settimane sta destando grande stupore. La città cinese sta vivendo, da quasi un mese, sotto un ferreo lockdown, a causa del piano ‘Zero Covid‘. In merito a questo sono intervenuti a Cusano Italia Tv, all’interno di ‘Pomeriggio con Noi‘ condotto da Debora Carletti e Francesco Acchiardi, il professor Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, e Andrea Rumere, italiano residente a Shanghai.

Le parole del professor Antonio Magi

L’intervento del professore ha riguardato la situazione Covid in generale, la situazione in Italia e quella cinese.

“Per controllare il virus bisogna vedere anche la virulenza dello stesso. Non conosco la situazione cinese a riguardo, perché le notizie che filtrano sono poche. Altro fattore che incide è la vaccinazione, che in Italia ha riscosso grande successo. Ma non solo, dipende anche dal tipo di vaccino che si usa. Quelli usati qui hanno una copertura maggiore rispetto a quello prodotto in Cina. L’organizzazione di una campagna vaccinale è molto più complessa in Cina, ma questo non giustifica la pessima gestione. Il virus continua a circolare e non perdere la sua carica in poco tempo. Bisognava organizzarsi per arrivare non solo nei grandi centri, ma anche nelle aree più sperdute. C’è anche da capire le varianti che stanno girando in Cina. La Comunità Scientifica italiana è preoccupata, perché il timore è che sotto ci sia qualcosa che non ci viene raccontato. Sono favorevole per tenere le mascherine al chiuso. In questo momento bisogna essere prudenti, perché la variante Omicron è molto più contagiosa. Consiglio di tenerla in ambienti chiusi o dove sono presenti tante persone.”

Le parole di Andrea Rumere, italiano residente a Shanghai

L’intervento ha riguardato anche un italiano residente in Cina, che ha parlato in prima persona di quello che sta succedendo.

“Dopo ventidue giorni, che siamo chiusi dentro casa nessuno ha detto niente e c’è tanto silenzio. Le persone sono impaurite e allo stesso tempo sono stanche a livello psicologico. Nel mio caso sto mangiando un pasto al giorno da tre giorni, perché il cibo sta iniziando a scarseggiare e non ci può essere consegnato. Nel 2020 siamo stati i primi a tornare liberi, ma si è creata un enorme bolla in tutto il Paese. Chiunque usciva doveva fare la quarantena al rientro, così come se ci si spostava tra una città e l’altra e si trovavano due o tre positivi. La campagna vaccinale attualmente è sospesa, ma in generale è stata organizzata male. Si è puntato molto sui giovani, senza tener conto degli anziani. Ho scritto una mail al premier Mario Draghi, il quale mi ha risposto dicendomi che avrebbe passato il messaggio al ministro Di Maio, ma da una settimana non ho ancora ricevuto risposta.”