Prima da Papa Francesco, poi a colloquio per un’ora con Matteo Salvini, unico leader politico incontrato a Roma. Questi gli incontri di Viktor Orban subito dopo la rielezione che l’ha consacrato premier dell’Ungheria per la quarta volta. Segno implicito che l’asse sovranista Orban-Salvini e’ sempre piu’ alternativo a quello che lega Fratelli d’Italia e i polacchi in Europa e parallelamente a Forza Italia che e’ dentro il Partito popolare. Ma e’ anche il segno che la politica estera continua a dividere il centrodestra italiano e la maggioranza che tiene in piedi il governo Draghi.
Anche nel centrosinistra non va meglio. A dividere il partito democratico di Enrico Letta le 5 Stelle di Giuseppe Conte sono le elezioni in Francia. “Chi sceglierei tra Macron e Le Pen? Non posso dare indicazioni di voto, rappresento un partito italiano”, ha spiegato il presidente del Movimento 5 Stelle. “Quando e’ in gioco il futuro dell’Europa e’ doveroso schierarsi anche per elezioni in altri Paesi”, afferma invece il dem Ceccanti. Ma nel partito del Nazareno in tanti non nascondono il proprio imbarazzo per la decisione dell’ex presidente del Consiglio di non schierarsi apertamente per il presidente francese. Ora il Pd punta ad un chiarimento con il Movimento 5 stelle e respinge con forza l’ipotesi che circola tra alcuni pentastellati sulla possibilita’ che occorrerebbe che Kiev cedesse il Donbass per chiudere la contesa con Putin.