Sassuolo-Juventus è la sfida che lunedì chiuderà la 34^ giornata di Serie A. Ben oltre il match, con i bianconeri che andranno a caccia di punti importanti per la qualificazione in Champions, la partita tra queste due squadre si giocherà sul mercato. Dopo Locatelli, infatti, la Juventus guarda ancora in casa Sassuolo e nel mirino c’è Giacomo Raspadori, possibile erede di Paulo Dybala.

Attenzioni che non sono passate inosservate al talento classe 2000 che si è detto orgoglioso dell’interesse della Juventus: “Non posso negare di essere contento che si faccia il mio nome per un trasferimento alla Juve o ad altri grandi club – spiega Raspadori alla Gazzetta dello Sport – La mia ambizione è arrivare a giocare lì, a quel livello. Se ci riuscirò sarà merito del Sassuolo, società che mi ha fatto crescere sotto ogni aspetto“.

Un tema arrivato sino in Nazionale dove Raspadori condivide lo spogliatoio con alcuni calciatori bianconeri: “Qualche battuta Bonucci, Chiellini e Locatelli la fanno – ammette – Con i compagni di Nazionale più esperti parlo molto, chiedo consigli e cerco di imparare. A Coverciano vado presto in palestra, ma Giorgio e Leo sono lì sempre prima di me. Allora capisci perché sono arrivati in alto e ci sono rimasti per tanti anni, cosa difficilissima“.

 

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“Mi piace giocare nel ruolo di Dybala”

Raspadori strizza l’occhio alla Juventus soprattutto sul ruolo, ricoperto finora da Dybala: “Che si pensi a me come erede di Dybala è motivo d’orgoglio. Paulo ha una qualità impressionante. In comune abbiamo il gusto e la tendenza a legare il gioco. Dietro al centravanti lui è bravissimo e anche io mi trovo molto bene: alle spalle di Scamacca cerco spazi invitanti e mi diverto. Sono cresciuto come centravanti e mi piace ancora fare il 9, però in questo ruolo sono al centro del gioco”.

Oltre a rappresentare un passo avanti nella sua carriera, l’eventuale passaggio alla Juventus consentirebbe a Raspadori di giocare in Champions League: “È quella manifestazione che ambisco a giocare – conclude l’attaccante – Io mi sento pronto per velocità di pensiero e se la testa va veloce ci metti meno ad adattarti ai ritmi e all’intensità“.