Giallo a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, dove l’imprenditore di 56 anni Anselmo Campa è stato trovato morto mercoledì sera nella propria abitazione, riverso in una pozza di sangue. A denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine sono stati gli amici del bar Arci, con i quali era rimasto in contatto fino al giorno prima di morire. Gli amici, insospettiti dal lungo silenzio, sono dunque andati a cercarlo direttamente a casa prima di rinvenire il cadavere.

Poche luci e tante ombre sul delitto di Grumello

Il comando provinciale di Bergamo è prontamente intervenuto effettuando i rilievi e le perizie del caso, trasferendo inoltre la salma di Anselmo Campa all’obitorio. Probabile la richiesta dell’autopsia sul corpo della vittima. La Procura ha intanto aperto un fascicolo per omicidio aggravato.

Gli indizi e lo scenario dell’appartamento al momento della scoperta del cadavere lasciano aperte diverse ipotesi. Dalla rapina finita male, suggerita dalla confusione in cui è stata lasciata l’abitazione, fino a un regolamento di conti lavorativo. Campa, infatti, era in procinto di cedere le quote della società con sede a Cologne agli altri contitolari, ossia la sorella e il cognato. L’ultima comunicazione risale a martedì pomeriggio, quando si era accordato con gli amici del bar Arci per vedere insieme il derby Inter-Milan di Coppa Italia. Poi però l’uomo non si è mai presentato.

L’imprenditore di Grumello lascia una moglie, il suo secondo matrimonio, e due figlie di 13 e 21 anni. Proprio quest’ultima si trovava all’estero al momento della scoperta e ha fatto immediatamente ritorno in Italia alla notizia della morte del padre.