A pochi giorni dal voto elettorale, Emmanuel Macron ha concesso una lunga intervista ai giornalisti italiani del Corriere della Sera, al quotidiano tedesco Funke e ai reporter di Ouest France. Il presidente della Francia racconta le ultime settimane particolarmente intense, dalla battaglia contro Marine Le Pen in vista del prossimo ballottaggio fino alla guerra in Ucraina. Ecco alcuni passaggi del suo discorso.
Macron sulle Presidenziali: “Le Pen porterà la Francia fuori dall’Ue”
Il presidente francese Emmanuel Macron è netto nel definire al Corriere della Sera la situazione politica a pochi giorni dal voto, senza però sentirsi già riconfermato all’Eliseo:
“Lo spazio tra i due turni di voto è di due settimane. Nel dibattito televisivo si espongono le proprie idee e, attraverso un confronto rispettoso, si cerca di mostrare l’integrità del proprio progetto e di scovare le incoerenze delle idee che si combattono. Da questo punto di vista, è un momento utile. Credo nell’ecologia della pianificazione: si dà visibilità a tutti, dai cittadini alle grandi imprese, ognuno ha il suo ruolo“.
“Il progetto sostenuto da Marine Le Pen prevede un’uscita dall’Europa indiretta su molti temi. Quel che Marine Le Pen propone è di diminuire il contributo della Francia all’Europa, rinunciare alla supremazia del diritto europeo sul diritto nazionale. Di uscire dal mercato europeo dell’energia, ristabilire i controlli alle frontiere. Significa uscire dal progetto europeo sul clima, dalle alleanze con la Germania, e costruire una specie di alleanza allargata. Dunque, sarebbe la fine dell’Unione europea e la fine dell’asse franco-tedesco.”
Macron al Corriere sulla guerra in Ucraina: “Evitare l’escalation”
Più profonda e approfondita la riflessione sulla guerra in Ucraina, dallo scenario ai rapporti con Vladimir Putin:
“Stiamo vivendo momenti drammatici, e molto duri. Con la prospettiva temporale del 9 maggio la Russia intensificherà i suoi attacchi nel sud-est e ci obbligherà a prendere delle decisioni. Con nuove sanzioni dovremo chiedere uno sforzo a tutti i cittadini europei. A quel punto chiederemo di abbassare le temperature per essere meno dipendenti. Non ne vedremo le conseguenze nella primavera o nell’estate 2022, ma l’inverno prossimo dovremo essere pronti se non avremo più il gas russo. Voglio rassicurarvi, non è lo scenario nel quale ci troviamo oggi“.
“Mi sono tanto battuto per vie diplomatiche perché ogni giorno in cui la Russia intensifica l’azione militare riduce le sue possibilità di un ritorno alla normalità, di una pace durevole. Tenuto conto del modo di condurre la guerra nel Donbass e a Mariupol, tenuto conto delle provocazioni sul nucleare c’è chiaramente una volontà di escalation da parte della Russia. La nostra prima responsabilità è di fare tutto il possibile per aiutare l’Ucraina. In secondo luogo, dobbiamo aumentare le sanzioni e mantenere la pressione sulla Russia”.
“Il presidente Vladimir Putin è il dirigente della Russia. La Storia spiegherà perché un uomo nato a San Pietroburgo, che ha riportato la Russia nel concerto delle nazioni, abbia potuto poi metodicamente distruggere quel che aveva compiuto. È un uomo intelligente, non lo contesto. E voglio credere che ci sia ancora in lui qualcosa che lo porti a volere lasciare alla Storia, al suo popolo, qualcos’altro che non sia il caos e l’ignominia. So che spetta a noi europei costruire la pace sul nostro suolo. Il giorno del cessate il fuoco dovremo essere presenti al tavolo dei negoziati per garantire la sicurezza collettiva e la pace nella regione“.