Nel settore dei rifiuti la frammentazione della gestione è ancora troppo elevata. Solo il 19% degli operatori si occupa dell’intero ciclo (2,4% se si considerano anche le gestioni comunali in economia). E’ quanto emerge dal Green Book 2022, il rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia. Tutto promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis. Viene realizzato quest’anno in collaborazione con Ispra e presentato oggi a Roma alla vigilia della Giornata della Terra. di repertorio. Molti dati globali arrivano dopo le parole di Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, che ha ampliato le necessità sulla gestione dei rifiuti per la Capitale.

Il numero di aziende attive nel settore dei rifiuti supera le 650 unità (escluse le gestioni in economia): il 52% è specializzato nelle fasi di raccolta e trasporto, il 20% è operativo sia nelle fasi di raccolta sia nella gestione diretta di uno o più impianti di recupero e smaltimento, mentre il restante 28% è specializzato nella gestione impiantistica. Nel settore, molti enti locali gestiscono in economia il servizio: secondo i recenti dati pubblicati da Arera, i Comuni attivi in una o più fasi del servizio sono più di 6.300, per un totale complessivo (tra aziende e enti locali) di 7.253 soggetti attivi nel comparto; il 70% di questi dichiara di svolgere soltanto un’attività (per gli enti locali tipicamente la riscossione della Tari), mentre il ciclo integrato è svolto solo dal 2,4% dei soggetti.

I dilemmi della gestione dei rifiuti

“Lo studio – commenta il vicepresidente vicario di Utilitalia, Filippo Brandolini – evidenzia l’importanza di una gestione industriale dell’intero ciclo dei rifiuti. Anche la necessità di realizzare impianti soprattutto al Centro-Sud e l’urgenza di superare le frammentazioni gestionali. Si tratta di tre elementi fondamentali per la piena affermazione dell’economia circolare. Il tutto consentirebbe inoltre di risparmiare materia prima e di produrre energia rinnovabile, offrendo un importante contributo nel percorso verso la decarbonizzazione. Il Green Book sicuramente fornisce una base di conoscenze importante anche per la definizione, attualmente in corso, del Programma nazionale di gestione dei rifiuti”.