Mentre continua il dibattito sul fatto che la pandemia sia finita o meno uno studio ha spiegato come le persone, nel periodo successivo alla somministrazione del vaccino, siano protette non solo dalla malattia grave e dall’ospedalizzazione, ma anche dall’infezione stessa. Lo studio è realizzato analizzando la risposta immunitaria attivata dal vaccino Pfizer–BioNTech.
Lo studio sul vaccino
I ricercatori hanno cercato di capire in che modo il vaccino riuscisse a proteggere dall’infezione a livello di mucose nasali e orali, ovvero dove il virus entra per aggredire l’organismo. Sono stati analizzati campioni di sangue e saliva di un centinaio di persone, tutte ovviamente vaccinate con il vaccino Pfizer-BioNTech.
Sono più di 4.000, nel corso degli ultimi due anni, i professionisti che hanno partecipato volontariamente al Covid Care Program. Questo è uno dei più importanti studi per valutare la risposta immunitaria al Covid e trovare risposte fondamentali su questa pandemia.
Maria Rescigno, a capo del Laboratorio di Immunologia delle mucose e microbiota, ha spiegato: “I vaccini sistemici di solito non proteggono anche le mucose. Siamo andati a vedere se e quali anticorpi presenti nel sangue si potessero trasferire nella saliva a seguito della vaccinazione. Di solito sono le IgA, le immunoglobile mucosali, che proteggono le barriere esposte all’ambiente esterno. Nella saliva, però, abbiamo rilevato le immunoglobine G, ossia quelle sistemiche che, permeando la saliva, arrivano a dare una protezione anche a livello delle mucose. Tali immunoglobine nel tempo si riducono; questo potrebbe giustificare perché il vaccino a mRNA è capace, entro i 3 mesi dalla somministrazione, di proteggere dalle infezioni”.
Ancora una volta, quindi, viene dimostrato come l’efficacia del vaccino non sia solo quella di proteggere dalla malattia grave e dalla morte. È fondamentale anche per prevedere una protezione delle mucose al fine di prevenire l’infezione.
Nonostante questo effetto non sia duraturo, in futuro potrebbe portare ad uno studio importante su un vaccino improntato proprio sulla protezione delle mucose, per prevenire l’ingresso del virus nell’organismo.
In autunno faremo tutti (senza obbligo) il richiamo per il Covid come si fa ogni anno per l’influenza. Ma non con il medesimo vaccino che usiamo da oltre 17 mesi, ma con un vaccino bivalente, in grado cioè di coprire in maniera specifica anche la variante omicron
— Matteo Bassetti (@ProfMBassetti) April 20, 2022