Un trentenne svizzero, ma residente in Italia, è stato identificato dai Carabinieri prima che potesse concludere una truffa ai danni di una donna sarda.

Il truffatore si spacciava per un funzionario della onlus ‘Salviamo i bambini in guerra’, e avrebbe sfruttato il desiderio di una donna di adottare uno dei tanti bambini che stanno scappando dall’Ucraina. A smascherare il truffatore sono stati i carabinieri di Serrenti nel Sud Sardegna.

La scoperta della truffa: cosa è successo

La donna, determinata nel compiere questo nobile gesto, aveva fornito al presunto operatore alcuni dati sensibili riguardo il suo conto corrente pensando che fossero necessari ai fini dell’adozione. Successivamente a questo episodio, ha iniziato a registrare accessi irregolari al suo conto corrente e così ha sporto prontamente denuncia. 

Per sua fortuna, la truffa non è andata a buon fine per lo svizzero. Il truffatore non è infatti riuscito a prelevare il denaro dal conto corrente della donna e dovrà ora rispondere per truffa aggravata e accesso abusivo ad un sistema informatico.

Un fenomeno in crescita

La donna voleva l’affidamento provvisorio di un bambino ucraino per aiutarlo a venire via dall’orrore della guerra. L’obiettivo in futuro sarebbe stato quello di chiedere l’adozione definitiva, se possibile. Attualmente i bambini ucraini che hanno dovuto lasciare casa sono arrivati a 4.3 milioni, su un totale di 7.5 milioni nel Paese. Ad oggi in guerra sono morti circa 125 minori e più di 180 sono rimasti feriti.

Un gesto nobile per la donna sarda, la cui identità rimane segreta per motivi di privacy, in un momento così difficile per tanti bambini che hanno visto la propria vita sconvolta dall’invasione russa in Ucraina. Sono però tantissime le persone che attualmente si stanno mobilitando per ospitare bambini, e non solo, che scappano dall’Est Europa.