Il mese di marzo acuisce la crisi produttiva in cui è precipitato il mercato delle auto in Europa. 1.127.077 nuove immatricolazioni, un netto -18,8% rispetto a marzo 2021 . Prosegue dunque il trend negativo del primo trimestre, che registra -10,6% sullo stesso periodo di un anno fa (-33% sul 2019).

Le cause della crisi del mercato dell’auto

Le cifre riflettono una catena di montaggio dove alcuni anelli hanno cominciato a spezzarsi, trascinando l’intero processo produttivo nel baratro. In cima alla lista figura la crisi dei semiconduttori, che ha di fatto stoppato i volumi di produzione di alcuni modelli in uscita costringendo le Case a proporre modelli privi di qualsiasi tecnologia all’avanguardia. La guerra in Ucraina ha ulteriormente accentuato il disastro, dal momento che molti ricambi e componenti provengono soprattutto dall’Est Europa.

Ciò che più preoccupa è la totale mancanza di previsioni certe. Domanda e offerta sono ai minimi storici e la guerra dei prezzi dovuta alla penuria di materie prime rende impossibile trovare un punto d’incontro. Dati che arrivano a pochi giorni dall’introduzione dei nuovi ecobonus governativi, mentre c’è chi suggerisce di rivedere le tempistiche relative alla transizione ecologica.

Italia e Spagna, crollano le vendite a marzo

Italia e Spagna trascinano verso il fondo le vendite di marzo. Il nostro Paese segna -29,7% con 119mila vetture immatricolate, Madrid si allinea con un -30,2% e la metà di auto vendute (quasi 60mila). Fanno meglio del valore medio Inghilterra (-14,3% e primo mercato con 243mila esemplari consegnati), Germania (-17,5%) e Francia (-19,5%). Impietoso il confronto con il 2019, con i volumi di vendita quasi dimezzati.

Mentre i grandi mercati automobilistici latitano, quelli emergenti mostrano segnali di speranza. Romania e Irlanda salgono del 40%, rispettivamente 11mila e 12mila macchine vendute. Bene anche Slovacchia (+14%) e Bulgaria (+25%).

A livello di costruttori si assiste al crollo dei due giganti. Volkswagen e Stellantis affondano del 25% e del 30%, pur mantenendo ampia la quota di mercato. Trend al rialzo per Hyundai-Kia (+9,8%), ora sul podio a scapito del gruppo Renault (-12%) e Bmw (-23%).