Venezia numero chiuso. Il ritorno dei turisti a Venezia, 140mila solo nella giornata di Pasqua, riaccende il dibattito sull’obbligo della prenotazione per entrare nel centro storico.

Venezia numero chiuso: come funziona la prenotazione

Inizialmente non sono previste sanzioni, ma sconti e incentivi per chi deciderà di prenotare. Prenotazione dalla quale dovrebbero essere esonerati i turisti che scelgono di pernottare negli alberghi veneziani e ovviamente i residenti della Città metropolitana, ma non il resto dei veneti.

Nel 2023 ci sarà un altro cambiamento perché verrà introdotto il pagamento di un ticket.

Le parole del sindaco Brugnaro: “Primi al mondo in questa sperimentazione”

Luigi Brugnaro Venezia

Per Luigi Brugnaro, i tempi sono maturi per pensare seriamente, già ora, ad un contingentamento degli arrivi: “Primi al mondo in questa sperimentazione” – “E’ questa la strada giusta – sostiene Brugnaro attraverso un post su Facebook- e oggi l’hanno capito in tanti. Saremo i primi al mondo in questa difficile sperimentazione“.

Una rivoluzione – fa notare l’assessore al Turismo Simone Venturiniche oggi succede per i musei, ma nessuna città lo fa. Partiamo in via sperimentale, perché saranno necessari aggiustamenti, integrazioni. Lo sappiamo già, ma è l’unica strada possibile“.

Le dichiarazioni del governatore della regione Luca Zaia

A chiedere che dalle parole ora si passi ai fatti è lo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia: “La comunicazione deve essere chiara: i turisti sono ben accetti, non sono un problema. Il tema di Venezia sotto pressione riapre un dibattito come accade ogni anno alla fine della primavera. Le nuove tecnologie possono aiutare, dovremmo usarle“. E aggiunge: “la visita a Venezia deve essere garantita a tutti a prescindere dalla classificazione e dal censo, ma la prenotazione deve esserci“.

Confesercenti favorevole alla sperimentazione 

Schierata con il Comune è anche Confesercenti. “Condividiamo la proposta dell’assessore Simone Venturini sul cominciare da subito con la prenotazione come strumento incentivante del turismo di qualità, e non come un obbligo – sottolinea Emiliano Biraku, vice presidente Confesecenti Metropolitana Venezia Rovigo e Chairperson del tavolo regionale sul Turismo Digitale -. Siamo disponibili a partecipare al tavolo di lavoro e portare il nostro contributo sulla riorganizzazione dell’offerta turistica“.