Gli errori giudiziari raccontano storie assurde e ai limiti del credibile. È il caso di Joaquin Ciria, accusato e poi condannato per l’omicidio di un conoscente nel 1991. La polizia però forzò un testimone a riconoscere in lui il colpevole, senza analizzare altre prove che avrebbero potuto scagionare l’uomo oggi 61enne.

Così Joaquin Ciria ha dovuto invece scontare una pena di ben 32 anni in prigione, fino ad oggi.

L’assurda vicenda giudiziaria di Joaquin Ciria, in carcere per 32 anni anche se innocente

Quella di Joaquin Ciria è una storia che non può trovare vere spiegazioni. Oltre metà della sua vita è stata trascorsa in carcere, negli Stati Uniti, senza aver però mai commesso alcun crimine. Sono serviti 32 anni dall’arresto per avere una nuova sentenza che finalmente lo ha prosciolto, dopo una lunga indagine dell’ufficio del procuratore distrettuale di San Franscisco.

La triste storia di Joaquin Ciria è stata raccontata interamente dalla CNN. L’uomo ora ha 61 anni, e venne condannato per la morte di Felix Bastarrica nel 1991. La polizia non aveva prove che potessero realmente collegare Ciria all’omicidio. Infatti gli ispettori di San Franscisco basarono completamente le loro indagini seguendo le voci di strada e le dichiarazioni di un autista in fuga: George Varela.

La chiave dell’arresto e del rilascio di Ciria

Secondo quanto spiegato in un comunicato stampa della Northern California Innocence Project, Bastarrica fu effettivamente ucciso da una conoscenza comune di Joaquin Ciria e di Varela.

Quest’ultimo aveva testimoniato di aver portato Ciria verso la scena del crimine. Ma secondo la ricostruzione la polizia sottopose il testimone a fortissime pressioni per riconoscere in Ciria il colpevole. I due testimoni che invece avrebbero potuto garantirgli un valido alibi non furono invece mai ascoltati. Fu così che Joaquin Ciria fu incarcerato e poi condannato per omicidio, un clamoroso e assurdo errore giudiziario che sono costati all’uomo ben 32 anni di vita.