Mascherine al chiuso, cosa succederà dal primo maggio?
Mascherine al chiuso, quali saranno le nuove restrizioni
Nei prossimi giorni il governo si riunirà per decidere il futuro sull’eventuale proroga delle restrizioni da Covid-19. Infatti, da domenica primo maggio, dovrebbe decadere l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, ma già oggi il ministro della salute Roberto Speranza ha anticipato la possibilità di una proroga della misura in alcuni settori specifici, dichiarando in un intervento televisivo di valutare giorno per giorno, settimana per settimana la curva, per tenerla sotto controllo prima dell’estate: “Le mascherine al chiuso, obbligatorie in questo momento, sono e restano un presidio molto molto importante”.
Dalle prime anticipazioni i due ambiti in cui saranno ancora richieste obbligatoriamente saranno i luoghi di lavoro e a bordo dei mezzi di trasporto pubblici.
Secondo Roberto Speranza, la cui linea è sempre stata quella della massima prudenza, le protezioni al chiuso non devono essere ancora tolte; ha già preso infatti un accordo con ministero del Lavoro, sindacati e rappresentanti dei datori per lasciare l’obbligo per chi ha un impiego che prevede la condivisione di spazi con i colleghi ma anche per chi ha contatti con il pubblico, ad esempio nei supermercati, nei negozi, nei ristoranti e trasporti.
Concorde all’idea del ministro Speranza abbiamo il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, che ha sottolineato a Sky tg 24: “La decisione sulla possibilità di non utilizzare le mascherine nei luoghi al chiuso dal primo maggio verrà presa dal Governo e conterà molto il parere del ministro Roberto Speranza, ma a titolo personale, in determinate situazioni le mascherine servono e servono in maniera evidente. Il primo contesto in cui è opportuno mantenerle è il trasporto pubblico e soprattutto nei treni a lunga percorrenza e nei viaggi aerei, vista la variante particolarmente contagiosa che sta circolando. In generale, le mascherine proteggono dai virus respiratori. Quanto agli uffici, anche quello è un contesto nel quale una riflessione può essere fatta, anche se con la bella stagione si possono aprire le finestre”. (AGI)
Ha poi aggiunto, in riferimento alla possibile quarta dose, :”Uno studio israeliano ne ha dimostrato l’importanza, il dato più crudo è che a 28 giorni dalla somministrazione c’era una riduzione significativa nel numero dei decessi. Per questo è importante insistere. Parlare di una quarta dose in autunno per tutti, distoglie l’attenzione da questa priorità che è coprire queste persone esposte. Non è obbligatoria, ma tutta la comunità scientifica la raccomanda fortemente; è necessario farla se ci si vuole proteggere. In questo momento per la popolazione giovane non c’è un evidente vantaggio sostanziale dalla quarta dose, ma chi si occupa della salute degli altri deve fare di più per evitare di essere soggetto a contagi. E’ prematuro dire se diventerà obbligatoria – sottolinea il presidente del Consiglio superiore di Sanità -, rimaniamo focalizzati sulla priorità di adesso che sono quelle categorie. Non ingeneriamo stanchezza vaccinale”. (AGI)
Di contro abbiamo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che ha dichiarato a Rainews24 la sua volontà di togliere l’obbligo di mascherine al chiuso e sostituirlo con la raccomandazione: “Credo che gli italiani in questi 2 anni abbiano una consapevolezza diversa. Sono convinto che passare da un obbligo di mascherina al chiuso a una raccomandazione possa essere la scelta giusta, magari mantenendole in alcuni luoghi come i mezzi di trasporto. Ma oggi credo ci siano le condizioni per procedere con il togliere l’obbligo di mascherine al chiuso. Il decreto di fatto – ha spiegato – toglie l’obbligo di mascherine al chiuso per tutti. Si tratta ora di fare alcune riflessioni e valutare se mantenerle in alcuni contesti particolari, dove può esserci una concentrazione maggiore di persone”.
Da decidere ancora se le mascherine rimarranno obbligatorie nei cinema, teatri, palasport ma anche negli stessi negozi, market e ristoranti.
All’estero
La Spagna ha annunciato che da oggi decade l’obbligo di mascherine al chiuso ma con l’eccezione proprio dei trasporti pubblici e dei taxi, oltre a ospedali, residenze per anziani e farmacie. Sul lavoro dovranno decidere i responsabili della sicurezza. E negli Usa, le principali compagnie aeree e gli aeroporti stanno revocando l’uso della mascherina dopo che un giudice ha abolito l’obbligo varato dal governo federale per aerei, treni ed autobus.