Nuova alba, la 56esima, in Ucraina, dove il conflitto prosegue verso sud. Nell’ultimo videomessaggio il premier ucraino Volodymyr Zelensky inasprisce i toni contro gli alleati, continuando a ribadire la necessità di rifornimenti di armi.
“Se avessimo avuto accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri partner hanno e che sono paragonabili a quelle usate dalla Federazione Russa, avremmo già posto fine a questa guerra“.
#UkraineRussianWar
“Se avessimo avuto le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri alleati hanno e che anche la Russia usa, a quest’ora la guerra sarebbe già finita”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio pubblicato su Facebook (continua) pic.twitter.com/SzJY8Ja7rV— Tg La7 (@TgLa7) April 19, 2022
Zelensky all’Occidente: “Con le armi salveremo migliaia di vite”
La lista di cose che, secondo il leader di Kiev Zelensky, si sarebbero potute fare con una cospicua disponibilità di armi da parte dell’Occidente è piuttosto lunga:
“Avremmo già riportato la pace e liberato i nostri confini dagli occupanti perché la superiorità tattica dell’esercito ucraino è evidente. Se i nostri partner possiedono le armi e le munizioni di cui l’Ucraina ha bisogno adesso, è loro dovere morale innanzitutto aiutare a proteggere la libertà. Questo salverà la vita di migliaia di persone. Spero che i partner ascoltino questa tesi e capiscano che ogni giorno è importante. Qualsiasi ritardo nell’aiutare l’Ucraina offre agli occupanti l’opportunità di uccidere più ucraini“.
In tal senso, rassicurazioni sull’invio di nuovi pacchetti di armi arrivano da Joe Biden, Boris Johnson e Justin Trudeau. Infine, emerge il disprezzo nel definire il nemico russo:
“L’uccisione mirata di civili e la distruzione di edifici residenziali con tutti i tipi di armi, comprese quelle vietate dalle convenzioni internazionali: questo è il marchio di fabbrica dell’esercito russo e che marchierà la Federazione Russa come fonte del male. L’esercito russo è dunque il più barbaro e disumano del mondo“.
“La situazione a Mariupol rimane ancora grave. L’esercito russo sta bloccando ogni tentativo di creare corridoi umanitari per salvare il nostro popolo. Gli aggressori stanno cercando di deportare o di mobilitare la popolazione locale tenuta prigioniera. Il destino di migliaia di cittadini di Mariupol resta sconosciuto“.