Uno scandalo finanziario travolge Marine Le Pen nella settimana del ballottaggio con Emmanuel Macron per le presidenziali in Francia. Il media investigativo transalpino Mediapart riporta l’accusa di frode finanziaria a carico del suo partito, Rassemblement National, per un valore complessivo di 617mila euro. Ad avviare l’indagine è l’Olaf, Ufficio europeo per la lotta antifrode, il quale ha esaminato una serie di spese sospette nel periodo compreso tra il 2004 e il 2017.
Marine Le Pen nega tutto: “Pronte azioni legali”
L’inchiesta dell’Olaf, consegnata ufficialmente alla procura di Parigi, fa riferimento al periodo in cui Marine Le Pen, il padre Jean-Marie e altri due membri del partito prestavano servizio come deputati del Parlamento Europeo. Nello specifico, i due collaboratori sono Louis Aliot (ex compagno di Le Pen e attuale sindaco di Perpignan) e Bruno Gollnisch (ex eurodeputato).
Il dossier documenta inoltre i quantitativi sottratti all’Ue da ciascuno degli accusati, anche se non c’è ancora un capo di imputazione formale ma si tratta di semplice segnalazione. I 617mila euro complessivi sarebbero stati utilizzati per pagare il personale e finanziare le attività del gruppo europarlamentare Europe of Nations and Freedom. Pertanto è esclusa l’appropriazione indebita, accusa per cui Le Pen è ancora sotto inchiesta per il caso “portaborse” del 2018.
Marine Le Pen, informata delle notizia, ha fatto sapere tramite il proprio legale che intraprenderà azioni legali contro gli ex-collaboratori. Sicuramente non il momento più felice per accogliere la notizia, con la corsa all’Eliseo che si deciderà domenica 24 aprile. E che, soprattutto, potrebbe farla sprofondare definitivamente senza alcuna possibilità di colmare il gap che la separa da Macron.